Profilo falso per adescare minori, immagini di organi sessuali a una bambina: individuato un uomo

 
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Gela. Una pagina facebook, attivata usando un profilo falso, probabilmente solo per adescare minorenni. La madre di una dodicenne, però, denunciò tutto agli agenti di polizia locali. La figlia aveva accettato una richiesta d’amicizia e dopo pochi minuti ricevette le prime foto. Organi riproduttivi maschili e richieste esplicite. “Le arrivò un messaggio – ha detto la madre – il mittente era un certo “Antonio milanista”, le chiedeva se voleva vedere il suo organo sessuale. Sapeva benissimo che si trattava di una bambina. Mia figlia accettò la richiesta di amicizia perché pensava che quel profilo fosse di un suo compagno di classe, invece non era lui”. La denuncia fece partire le indagini, avviate dagli agenti della polizia postale che arrivarono al presunto autore delle richieste. Antonio M. adesso è a processo e la madre della bambina è stata sentita come testimone, davanti al giudice Miriam D’Amore. Ha risposto alle domande del pm Luigi Lo Valvo, che sostiene l’accusa nel dibattimento. Gli investigatori ritengono che quel profilo fosse stato attivato proprio per adescare minori.

“Lo bloccammo subito – ha detto ancora la testimone – notammo che tra le amicizie c’erano molte bambine e minorenni. Mia figlia, in quel periodo, frequentava la seconda media”. Gli accertamenti tecnici consentirono di risalire all’imputato, ritenuto autore del tentativo di adescamento finito a processo.

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