Progetto “Ciliegino”, possibile incontro Greco-ex proprietari: su autorizzazione l’ombra della revoca

 
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Il progetto non è mai veramente partito

Gela. E’ nel “limbo” amministrativo da anni. Cantieri perennemente fermi e poca chiarezza sul futuro dell’intero progetto, con i costi degli espropri che potrebbero mettere in seria difficoltà le casse del municipio. La nuova giunta pare non aver ancora preso una posizione precisa sulle sorti del progetto “Ciliegino”, la cui prima pietra risale addirittura a sette anni fa, anche se i cantieri vennero fermati pochi mesi dopo. Durante la fase commissariale, il colonnello Rosario Arena e i suoi tecnici hanno avuto riunioni alla Regione. Dopo quegli approfondimenti, sarebbe partita la procedura di revoca dell’autorizzazione unica regionale. Non ci sono conferme ufficiali, ma sarebbero stati richiesti adempimenti alla cooperativa Agroverde, che è dietro ad un progetto, rimasto lettera morta. I funzionari palermitani starebbero attendendo che la giunta si pronunci sulla questione. Il sindaco Lucio Greco e l’assessore Terenziano Di Stefano non si sarebbero ancora confrontati. Non si esclude, però, che il primo cittadino incontri una delegazione di ex proprietari, che da anni attendono di ottenere le indennità successive agli espropri. Il fermo del progetto ha avuto gravi ripercussioni su tante piccole imprese, letteralmente spiazzate dal repentino fermo. Da mesi, i referenti di un’azienda interessata a rilevare l’intero progetto cercano spazi di manovra, pronti a coprire i costi degli espropri, subentrando ad Agroverde. Sembra che alcuni rappresentanti, nelle ultime settimane, abbiano avuto colloqui informali con il sindaco e con il suo vice. L’amministrazione comunale, a breve, dovrà assumere una posizione ufficiale.

Nei terreni che avrebbero dovuto ospitare il maxi polo agro-fotovoltaico non c’è ombra di ripartenza, nonostante l’investimento fosse stato presentato come l’unica vera alternativa all’industria pesante. Vicende che sono finite sui tavoli dei pm della procura, che di recente hanno trasmesso gli atti ai colleghi di Spoleto, territorialmente competenti. I magistrati umbri dovranno valutare possibili illeciti sulla fideiussione, presentata a garanzia del progetto. E’ coinvolto anche il presidente della cooperativa.

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