“Progetto Timpazzo causa solo danni”, Cascino: “Regione dia servizi attesi da anni”

 
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Il consigliere comunale Vincenzo Cascino

Gela. La maggioranza, almeno quando sul tavolo arriva il caso Timpazzo, è piuttosto compatta. La linea del sindaco Lucio Greco, anche se le posizioni non coincidono con quelle degli altri componenti della Srr4, è di opporsi ad un aumento dei rifiuti destinati al sito di conferimento locale. La Regione prevede che si possa giungere fino a 950 tonnellate al giorno, per fare fronte al ridimensionamento della discarica privata di Lentini. Greco, in più sedi, ha dimostrato aperture solo fino al limite iniziale, quello di 450 tonnellate al giorno. Valutazioni che convincono il consigliere comunale di “Un’Altra Gela” Vincenzo Cascino, politicamente molto vicino all’avvocato Greco. Il consigliere prende le distanze dal governo regionale e dalle decisioni del presidente Nello Musumeci (con il quale in passato ha avuto uno stretto dialogo). “Il piano della Regione ormai è chiaro – dice – trasformare Timpazzo in una pattumiera a servizio dell’intera isola. Così, non va assolutamente bene. La città avrà solo svantaggi. Le compensazioni non esistono. Il sito di Timpazzo è una piattaforma efficiente a servizio dei Comuni del territorio. Aumentare drasticamente il quantitativo di rifiuti è una follia, calata su un territorio che ancora oggi risente di tutte le conseguenze della presenza dell’industria pesante. Alle malformazioni dobbiamo aggiungere altre patologie? Nessuno pensa alle conseguenze negative che avrebbero anche le produzioni tipiche della Piana? Sarebbe un disastro”. Per Cascino, invece, la città attende ancora servizi e un vero supporto dalle istituzioni regionali.

“Piuttosto che parlare di più rifiuti – dice ancora – la Regione dovrebbe attivarsi per assicurare ad un comprensorio come il nostro veri servizi di base, ad iniziare da quelli sanitari. Ci sono interi reparti da rafforzare, per dare risposte a migliaia di pazienti”. L’esponente di “Un’Altra Gela” ritorna sul danno ambientale che verrebbe causato al territorio. “Proprio quella zona è tra le più importanti per la nidificazione delle cicogne – conclude – ed è riconosciuta a livello internazionale, oltre che oggetto di studi. Attira tanti appassionati e va salvaguardata. Un progetto come quello pensato dalla Regione non è accettabile”.

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