“Progressisti non significa chiudere ad altre forze”, Alario: “Pd? Si può dialogare ma di progetti”

 
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Il medico Giampaolo Alario tra i fondatori di "Rinnova"

Gela. “La formazione di un’area progressista locale, anche in vista delle prossime amministrative, non significa chiudere a forze che vogliono rilanciare la città e sono interessate a sostenere il progetto”. Il medico Giampaolo Alario, tra i fondatori del movimento civico “Rinnova”, con convinzione, negli scorsi mesi, ha aperto un canale di dialogo diretto con il Movimento cinquestelle e con altre forze che guardano soprattutto al centrosinistra. Lui, il consigliere comunale Alessandra Ascia e gli altri riferimenti di “Rinnova”, stanno seguendo l’evolversi del progetto politico, che li vede insieme ai grillini. L’ex dem ammette però che se ci saranno le condizioni bisognerà dialogare anche con altre forze. “Ci sono gruppi dell’area di centro moderato che possono sviluppare un’idea di rilancio della città analoga alla nostra. Lo stesso vale per forze civiche. Il Pd? Certo, non va escluso. Il nostro fronte deve essere inclusivo, senza paletti a priori. Il dialogo va aperto a tutti quelli che abbiano un’idea di città come quella che noi sosteniamo. La situazione finanziaria dell’ente comunale è preoccupante e c’è molta confusione. Ora, il sindaco vorrebbe in giunta rappresentanti dei comitati di quartiere. Anche questa mi sembra una soluzione anomala. Prima di tutto i comitati vanno istituzionalizzati e non ci si può ricordare dei quartieri, che sono la città stessa, solo nel momento del bisogno”, aggiunge. Alario ritorna sul rapporto con il Pd, che al momento non è stato approfondito. Più volte, invece, sono emerse chiare incomprensioni tra dem e grillini.

“Il Pd è impegnato nella fase congressuale – dice ancora Alario – è un partito importante e serio. Ora, mi pare di capire sta intraprendendo un percorso di rinnovamento e se vorranno porre le basi per un confronto noi ci siamo. Ripeto, non siamo per escludere ma per includere. Chiaramente, il confronto va fatto su progetti concreti e non sui candidati. Non ci interessano i pacchetti preconfezionati. Le primarie del Pd? Noi non andremo a votare. Non ha senso. Non facciamo parte del Pd”. Dallo scorso anno, in consiglio comunale, “Rinnova” e il Movimento cinquestelle, insieme al gruppo che fa riferimento al vicepresidente dell’assise civica Paola Giudice, hanno rafforzato la collaborazione, poi sfociata nell’intergruppo “Unità progressista”. Alario ribadisce l’importanza strategica di questo passo, che delinea anzitutto l’area di centrosinistra, ma fa capire che il fronte può essere ancora più ampio, senza chiudere la porta neppure al Pd.

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