Pronti, partenza…via: i renziani non partecipano al congresso del Pd: “Prima la vertenza Gela!”

 
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Gela. Deve ancora essere celebrato ma il congresso del Partito Democratico nasce già monco. “E’ un congresso di Carnevale…”. I renziani annunciano ufficialmente che non parteciperanno e, per questa ragione, consegneranno direttamente nelle mani del segretario regionale Fausto Raciti, annunciato al congresso per domani, un documento infuocato. Le polemiche di dicembre, quindi, sono tutt’altro che superate. “Abbiamo più volte  detto ed invocato – scrivono in un documento ufficiale – che noi vogliamo ripartire con una vera e propria mutazione genetica del Pd di Gela, fondata su basi nuove,  per dare proprio un senso alla politica, per dare risposte alla città, per parlare di lavoro e sviluppo. Per questo chiediamo prima la soluzione alla Vertenza Gela, e poi un congresso Pd che racconti una nuova storia, che costruisca una nuova idea del futuro. Non partecipiamo ad un congresso di Carnevale, fondato su numeri  falsi e regole incerte, che viola palesemente i principi democratici e statutari”. Niente renziani al congresso, a cominciare dall’ex sindaco Angelo Fasulo.

“Il tesseramento quando votavano anche i morti”. La vertenza Gela, con i tanti problemi dell’indotto Eni, però, sembra solo una delle cause della spaccatura. “Noi siamo convinti – continuano – anzi di più convintissimi, che il congresso di oggi dilanierà in maniera irreversibile  il Partito Democratico . Non possiamo più accettare comportamenti e azioni  che non vogliono costruire il futuro e  che mirano solo ad occultare il profondo abisso in cui è caduto il Pd di Gela”. Il dissenso nasce, peraltro, anche dal caso delle regole contestate soprattutto da una parte del circolo Gela Città, molto vicino all’ex primo cittadino Angelo Fasulo. “Abbiamo appreso con stupore che da noi si è scelto  di celebrare un congresso sulla base degli iscritti del 2012 – continuano – ma vi è di più, senza rispettare alcuna proporzionalità, sulla base di un tesseramento manifestamente dopato risalente a più di tre anni fa, tempi in cui votavano i morti ed i parenti in vacanza. E’ inconcepibile votare un segretario sulla scorta dei numeri del 2012-2013. Il congresso di domani, stando ai renziani, puzza di “conservazione del potere fine a sé stesso”. Le spaccature nel principale partito locale continuano ad essere la costante.

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