La Fillea: un ufficio produttivo per gestire i beni confiscati alle imprese mafiose

 
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Gela. «L’uso delle aziende sequestrate può rappresentare un rilevante strumento di azione positiva per un’efficace bonifica di questo tessuto economico, presente prevalentemente nei territori a forte caratterizzazione mafiosa».

È questa la proposta della Fillea Cgil per la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati o confiscati alla mafia. Lo spunto nasce dalla relazione presentata dal Ministero della Giustizia al Presidente della Camera. I numeri sono impressionati: 82.654 i beni sequestrati o confiscati, ripartiti in 37.369 nelle isole, 33.533 al sud, 5.087 al centro e 6774 al nord. Questa la composizione tipologica: 6,71 per cento aziende, 9,68 per cento Beni Finanziari, 50,15 per cento Immobili e 33,46 per cento beni immobili. In 30 anni le aziende sequestrate sono state 5.546, delle quali 4.102 negli ultimi 5 anni. «Perché non si parla mai dei lavoratori? – si chiede Ignazio Giudice, segretario provinciale di Caltanissetta della Fillea Cgil – Eppure è interesse dello Stato, quindi di tutti noi, che le lavoratrici ed i lavoratori dicano che con lo Stato si lavora nel diritto, mentre con i mafiosi si lavora con la schiavitù». «Lo Stato – prosegue – quando sequestra le aziende deve essere consapevole che libera anche i lavoratori dalla coercizione mafiosa e dovrebbe anche tentare di dare loro un futuro occupazionale. Tra qualche tempo, decine di aziende medie grandi delle settore edile saranno confiscate definitivamente e si porrà il problema di cosa fare, dato che non ci sono le condizioni per la loro chiusura, né per l’affitto o per la vendita, e che, grazie all’intervento dello Stato, sono produttivamente sane». La Fillea Cgil chiede all’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati di istituire l’ufficio attività produttive capace di coordinare le attività delle stesse aziende.

La petizione servirà inoltre a chiedere di affidare lavori di ristrutturazione e manutenzione degli immobili sottratti alle mafie alle imprese edili sequestrate e confiscate.

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