Protesta contro il Muos nella base Usa, in appello ridotta la condanna a Vaccaro

 
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L'attivista è più volte entrato nella base di contrada Ulmo

Caltanissetta. E’ caduta l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, ma è stata confermata quella di danneggiamento. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, accogliendo in parte il ricorso presentato dal legale dell’attivista sessantacinquenne Turi Vaccaro, hanno ridotto la condanna emessa nei suoi confronti dal tribunale di Gela. La pena scende a sei mesi e venti giorni di reclusione. L’avvocato Giusy Ialazzo, che lo ha assistito, ha confermato che quanto accaduto nell’area della base militare statunitense di contrada Ulmo rientrava in un’azione di protesta organizzata da Vaccaro contro l’installazione del sistema Muos. Dopo l’ingresso nella base, Vaccaro ha proprio inscenato la protesta contro uno dei sistemi per le telecomunicazioni militari collocato dalla marina Usa.

Per la difesa, però, non ci sarebbe stati né danneggiamento né resistenza a pubblico ufficiale. Ricostruzione in parte accolta dai giudici nisseni. Durante la lunga mobilitazione dei movimenti contro il Muos, Vaccaro ha più volte messo in atto forme di protesta non violenta che gli sono però costate l’arresto.

1 commento

  1. Conosco Turi dal 1983 , vi ringrazio per la notizia,
    vivo a Torino e negli ultimi mesi non avevo più letto notizie su Turi

    Colgo l’occasione per informare dell’appello per il 4 aprile contro le basi NATO con primo firmatario Alex Zanotelli
    Gli USA stracciano l’INF: dal 2 febbraio potranno tornare in Europa gli euromissili. Ma il movimento disarmista non deve mollare.

    Cordiali saluti
    Federico Germano

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