Protesta Forconi, numeri scarsi: Al presidio, “Non ci arrendiamo”

 
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Gela. “In effetti siamo veramente in pochi, il terrorismo mediatico degli ultimi giorni ha prodotto effetti. Ci hanno descritti come violenti e mafiosi. La gente è caduta nel tranello”. C’era amarezza, questa mattina, al presidio allestito da una decina di aderenti al movimento dei Forconi.

Si sono ritrovati nei pressi della rotonda stradale che si apre lungo la 117 bis per Catania. I messaggi lanciati non risparmiano né la Serit, accusata di vera e propria usura, né la politica locale e nazionale, descritta come assente.
“Credevamo – spiegano Liborio Scudera e Vincenzo Cafà – di poter contare su una maggiore partecipazione dei cittadini. Le difficoltà economiche sono evidenti ma, allo stesso tempo, in molti hanno deciso di non scendere in piazza. Comunque, lo sciopero è esteso a cinque giorni e non escludiamo di andare a protestare direttamente in prefettura a Caltanissetta”.
Davanti a numeri di partecipazione veramente molto bassi, è stato rinviato anche il corteo che sarebbe dovuto partire da piazza Umberto I.

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