Protesta operai “Petroservices” arriva a Ragusa, sit-in nel cantiere di Tresauro

 
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Gela. Non si ferma la protesta dei lavoratori della “Petroservices Mediterranea”. Questa mattina, gli operatori, destinatari di provvedimenti di trasferimento in Abruzzo, hanno iniziato un sit-in, nei pressi di un altro sito dove opera l’azienda, in contrada Tresauro, a Ragusa. Insieme ai lavoratori ci sono i sindacalisti della Femca-Cisl e della Filctem-Cgil, che stanno seguendo la vertenza e contestano le scelte dell’azienda. Ritengono infatti che la decisione di trasferire tutti gli operatori locali in Abruzzo, probabilmente per poi destinarli ad altri cantieri, sia solo un tentativo per spingerli al licenziamento, come hanno già fatto almeno tre di loro. I dipendenti ritengono insostenibile un eventuale trasferimento, che avrebbe ripercussioni anche economiche. Nel fine settimana appena trascorso, un ulteriore tentativo di chiudere un’intesa non ha sortito effetti. Per i vertici dell’azienda, che lavora negli appalti di Enimed nei pozzi estrattivi, non ci sarebbero le condizioni per proseguire le attività nei siti locali.

“I lavoratori non hanno intenzione di fermarsi – dice il segretario provinciale Femca Francesco Emiliani che sta seguendo la vertenza insieme ai colleghi di Filctem Gaetano Catania e Rosario Catalano – peraltro, non accettiamo l’atteggiamento dell’azienda, che ha fatto arrivare lavoratori direttamente dall’Abruzzo, nonostante sia in corso uno sciopero”. Dopo il nulla di fatto di sabato scorso, le organizzazioni sindacali di categoria, sostenute dai confederali di Cgil e Cisl (Ignazio Giudice ed Emanuele Gallo), hanno indetto altre quaranta ore di sciopero.

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