“Prove” di sfiducia, Sicilia Futura pronta a firmare: “Dialogo con tutti ma basta altri fallimenti”

 
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Giudice e il gruppo di Sicilia Futura per ora non si schierano

Gela. Mentre nel centrodestra locale si fa concreta la pista della mozione di sfiducia, da presentare al massimo entro ottobre, tra le fila di un centrosinistra, uscito quasi azzerato dalle recenti tornate elettorali, si cerca di non rimanere indietro. I dem parlano anche con Forza Italia e non disdegnerebbero aperture oltre gli schieramenti, Sicilia Futura invece sembra già pronta alla sfiducia, ma ad un’unica condizione. “Non vogliamo altri fallimenti, come quello dello scorso dicembre – dice il segretario futurista Francesco Giudice – noi siamo pronti alla sfiducia. Da tempo, ormai, l’abbiamo ribadito. Con diciassette firme, le nostre arriveranno immediatamente. Non vogliamo altre soluzioni, che poi magari implodano in aula consiliare. La città è allo stremo e questa giunta ha dimostrato in più occasioni di non saperla amministrare. Il caos rifiuti è solo uno dei tanti tristi esempi”. Da Sicilia Futura arrivano segnali di collaborazione, in vista di un’eventuale terza mozione di sfiducia. “Non abbiamo partecipato alla riunione indetta da Ennio Di Pietro di Noi con l’Italia – spiega ancora Giudice – perché la nostra posizione è già chiara. Senza un cambio di rotta, siamo per la sfiducia. Non avremmo potuto aggiungere altro. Da parte sua, il sindaco è completamente sordo alle richieste che arrivano dal consiglio comunale, ma non mi meraviglio più di tanto. In passato, abbiamo provato a dialogare, ma è stato tutto inutile”.

“Dialogo ma senza ambiguità…”. Sicilia Futura, che ha perso il consigliere Sandra Bennici, passata al gruppo misto dopo aver deciso di stare vicina alle posizioni dell’amministrazione comunale, più volte è stata tirata in ballo nell’eventualità di grandi coalizioni, messe su dai partiti locali. “Il dialogo? Noi parliamo con tutti – conclude Giudice – non abbiamo problemi né con il gruppo di centrodestra né con il Pd. E’ importante, però, che vengano meno tutte le ambiguità politiche e che nessuno debba rinunciare alla propria naturale collocazione”. I superstiti del centrosinistra cittadino si muovono tra le macerie di un passato che li ha visti sempre alla guida del municipio e adesso cercano inevitabili sponde.

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