Provenzano autorizza Zes, c’è quella di Gela: possibile visita ministro a luglio

 
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La visita di Provenzano in Comune di due anni fa

Gela. Dopo mesi di attesa, arriva il decreto istitutivo delle Zone economiche speciali in Sicilia. Tra le Zes autorizzate dal Ministero per il Sud, c’è quella di Gela. A Palazzo di Città, era anche arrivata la conferma dell’integrazione di ulteriori aree, individuate dall’assessorato allo sviluppo economico. La firma sul decreto l’ha messa il ministro dem Giuseppe Provenzano, che sul finire dello scorso anno era arrivato in visita istituzionale in Comune. Il legame politico con il gruppo cittadino del Pd e con il segretario Peppe Di Cristina è solido ormai da anni. Il ministro ha puntato sulle Zes fin dall’avvio del suo mandato. La Zona economica speciale dovrebbe favorire investimenti di una certa portata finanziaria, agevolati da misure a favore delle aziende. Sgravi e forme di detassazione dovrebbero essere un’attrattiva decisiva. Una firma che arriva in una fase di forte tensione in municipio. I dem sanno di avere un riferimento forte nella compagine di governo e l’hanno più volte messo in pratica. Ora, attendono che il sindaco Lucio Greco possa dare risposte a richieste che potrebbero segnare, se lasciate senza esito, la fine del rapporto istituzionale tra Pd e giunta. Le Zes sono un rilancio non da poco. Negli ultimi giorni, Di Cristina ha avuto modo di confrontarsi con Provenzano. Il ministro potrebbe ritornare in città, a luglio, per presentare non solo gli esiti dell’avvio delle Zes, ma anche il Piano per il Sud e il sistema dell’ecobonus e del piano colore, tutti provvedimenti targati governo e che i democratici vogliono convertire in peso politico negli equilibri di maggioranza, sempre che rimangano con Greco.

Le Zes saranno due, una per la Sicilia Orientale e una per la Sicilia Occidentale, per un totale di quasi 6 mila ettari, tra aree portuali, retroportuali e aree di sviluppo industriale. A livello locale si tenterà di rilanciare l’asse della portualità, rimasto vittima di inefficienze amministrative e politiche, ma anche di carenze infrastrutturali ormai più che palesi. Bisognerà però dare prova che non si tratti dell’ennesimo strumento di finanziamento destinato a non produrre alcun effetto sul territorio. I precedenti sono ormai piuttosto eloquenti. “Sono particolarmente orgoglioso di questa firma – ha spiegato Provenzano – che la Sicilia aspettava da tempo e che cade in un momento assai delicato per le imprese, i lavoratori e le famiglie. Ogni nostra energia deve essere dedicata al rilancio dell’economia dell’isola. La sfida è accelerare la spesa, recuperando i ritardi. Spendere bene e rapidamente per fronteggiare meglio la crisi e ripartire”.

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