“Amore mio, ci sentiamo domani”, l’ultimo sms di Salvatore prima dello schianto

 
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Gela. “Amore mio, sono a Manfria. Ci sentiamo domani. Buona notte”. E’ questo l’ultimo sms inviato da Salvatore Cantaro alla sua compagna Irene S., due minuti dopo la mezzanotte di ieri. Poche ore più tardi, alle 4,10, il 21enne elettricista ha trovato la morte in contrada Roccazzelle, al chilometro 255,900 della strada statale Gela-Licata.

Si stava recando nella frazione di Manfria nel villino di uno dei tre amici coinvolti nell’incidente mortale autonomo, a bordo ad una Bmw 320. Per cause al vaglio degli agenti del locale commissariato di polizia, la berlina ha investito un guard-rail prima di finire la sua corsa contro un palo dell’illuminazione pubblica, abbattendolo. L’indice accusatorio è puntato contro l’alta velocità anche se il tasso alcolemico del conducente è risultato fuori dai parametri tollerati dal codice della strada. Per Salvatore Cantaro non c’è stato nulla da fare. Nel violento impatto il suo cuore ha cessato di battere a seguito delle gravissime lesioni riportate.

Uno dei suoi amici, Pasquale Simone C. di 22 anni, è ricoverato nell’unità operativa di rianimazione. I medici si sono riservati la prognosi, ma è fuori pericolo di vita. Gli altri due, coetanei 21enni, Salvatore S. e il conducente della Bmw, Giuseppe D. sono stati ricoverati nel reparto di Medicina. Se la caveranno con pochi giorni di prognosi. “Ho risposto al suo messaggio – spiega Irene – scrivendo che ero in pensiero. Avevo un presentimento. Alle 8,45 del mattino il mio mondo si è fermato quando mi hanno comunicato il decesso di Salvatore. Mi chiamava solo amore”.

I funerali slitteranno a domani pomeriggio per attendere che il padre Antonio rientri in città. Nella sua abitazione di via Senatore Damaggio la madre, Manuela Ferrera, e sua sorella più piccola, Sofia di 7 anni, attendono accanto alla bara. Da ieri è un continuo via vai di gente che si sono uniti al dolore per la prematura scomparsa di Salvatore Cantaro. Al commissariato di via Zucchetto lo conoscevano tutti. Aveva effettuato numerosi lavori elettrici per conto della ditta Entesis.

Tutto lo ricordano come una persona solare e piena di vita. Per uno strano scherzo del destino, è stato soccorso dagli stessi agenti di polizia che poco prima dello schianto mortale aveva incontrato in un centro colazioni. 

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