“Attenzione ai figli d’arte”, l’antiracket lancia l’allarme

 
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Gela. “Ci sono figli d’arte che si stanno organizzando e che non ci consente di farci dormire sugli allori. Dobbiamo stare sempre in guardia”.

Renzo Caponetti, presidente dell’associazione Antiracket, lancia un allarme. I vertici dei clan sono stati decapitati grazie a decine di operazioni antimafia, ma gli ultimi eventi malavitosi (furti, scippi, rapine) non lasciano tranquilli commercianti e semplici cittadini. “C’è il sospetto fondato che ci siano gruppi, con alcuni figli di personaggi detenuti, che si stanno muovendo – dice Caponetti – per questo non possiamo abbassare la guardia. Se in questi anni siamo riusciti a convincere 130 imprenditori e commercianti a denunciare, ce ne sono tanti altri che ancora potrebbero farlo”.

Caponetti guarda oltre. “Dobbiamo occuparci del riscatto sociale dei giovani. C’è un percorso di rinnovamento da fare. E’ nostro compito parlare anche con i figli di chi abbiamo fatto arrestare e spiegargli perchè i loro padri sono detenuti. E’ un lavoro complicato ma che va fatto”.

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