“Sede stabile dell’Arpa in città”, Legambiente rilancia: Molti timori

 
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Gela. Una sede stabile dell’Agenzia regionale per l’ambiente in città: a chiederla sono gli aderenti a Legambiente.

“Davanti all’ennesimo sversamento proveniente dalla fabbrica Eni – dicono Virginia Farruggia e Pietro Lorefice – diventa sempre più urgente intervenire. Perché mai la sede dell’Arpa deve essere a Caltanissetta e non in città, dove si concentra buona parte delle emergenze ambientali?”.
Il dito degli esponenti di Legambiente viene puntato in direzione dell’organizzazione dei primi interventi d’emergenza.
“Le autorità locali – continuano – hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. Solo dopo diverse ore, si è sentito parlare di una task force d’intervento”. Preoccupazione che non si stempera neanche tra i sindacalisti del settore. “Quello che è successo in fabbrica – ammettono Alessandro Piva, Silvio Ruggeri e Francesco Emiliani – è molto grave soprattutto perché riguarda una linea appena sottoposta a manutenzione. Evidentemente, ci sono stati interventi inadeguati e bisognerà approfondire ogni responsabilità del caso”. Per questa ragione, i segretari di Filctem, Femca e Uilctem chiedono un immediato incontro con i responsabili locali di raffineria. Intanto, hanno già fissato un’audizione con il presidente Rosario Crocetta per il 6 giugno. Che qualcosa non sia andato per il verso giusto soprattutto sul fronte degli interventi di contenimento della marea nera lo pensano anche gli esponenti dell’associazione Amici della Terra, Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato.
“Da giorni – spiegano – ci eravamo accorti di sversamenti, anche di piccola entità. I problemi all’interno della fabbrica c’erano già da prima. Ma gli interventi di contenimento sono stati disastrosi. Si è permesso agli idrocarburi sversati di raggiungere il mare aperto”.

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