“Siamo cittadini normali”: protesta diversamente abili. Sindaco, “fatto tutto”

 
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Gela. Con le loro sedie a rotelle sono arrivati davanti all’ingresso dello stabile comunale che ospita il settore servizi sociali di viale Mediterraneo e, dopo qualche minuto, hanno superato le porte d’ingresso dell’aula consiliare: questo, per rivendicare “una città normale”.

Un gruppo di diversamente abili, dopo giorni di annunci e proteste, ha messo in atto una mobilitazione plateale.
“Chiediamo gli stessi diritti che spettano agli altri cittadini – ha detto l’avvocato Paolo Capici – perché dobbiamo scontrarci con barriere architettoniche che non ci permettono neanche di raggiungere gli uffici di un assessorato così importante come quello per i servizi sociali?”.
Insieme ai diversamente abili, c’erano i loro familiari: stanchi di tappare le falle create dall’assenza di servizi pubblici. Il dito dei manifestanti è stato puntato in direzione dell’assessore ai servizi sociali Fortunato Ferracane e del primo cittadino Angelo Fasulo.
“Si dovrebbero sedere su una sedia a rotelle – hanno urlato – per capire quello che siamo costretti a sopportare. Non crediamo alle loro promesse. Anzi, l’assessore Ferracane dovrebbe avere la dignità di dimettersi”. Una manifestazione, quella organizzata dai diversamente abili guidati dall’avvocato Paolo Capici, finalizzata anche all’ottenimento di maggiori chiarimenti sul servizio di trasporto, bloccato a causa d’inconvenienti sorti durante la celebrazione delle gare d’appalto.
Così, dopo la simbolica “visita” all’edificio che ospita il settore servizi sociali: la protesta è proseguita in aula consiliare. “Non accetto questo tipo di strumentalizzazioni – ha tuonato il primo cittadino Angelo Fasulo – non ho mai detto bugie su questi argomenti. E’ molto semplice fare populismo”. Una linea tracciata anche dall’assessore Fortunato Ferracane. “Sono attacchi ingiustificati – ha commentato – portati avanti, evidentemente, da chi ha interessi in questo settore e, forse, si è sentito danneggiato da nostre decisioni”. Alla protesta hanno aderito alcuni sindacalisti della Cgil, compreso il segretario della camera del lavoro Ignazio Giudice.
“Purtroppo – ha ammesso – ci troviamo di nuovo davanti ad una forte protesta perché questa città continua a non essere amministrata con il cuore”.
Durante la trattativa avviata nella stanza del sindaco, alcuni punti sono stati tracciati: compreso il possibile riavvio del trasporto verso il centro Aias di Caltagirone.

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