“Quali scelte farà M5s su emendamenti royalties?”, Siragusa: “In Comune segnali default”

 
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Il segretario dem Guido Siragusa

Gela. Fino a ieri, in attesa dell’avvio vero e proprio del percorso all’Ars della legge finanziaria, non risultava la presentazione di emendamenti sulla destinazione delle royalties estrattive, che dovrebbero invece andare incontro all’attuale emergenza finanziaria del municipio. L’ha spiegato il vicepresidente Nuccio Di Paola. I dem, lo scorso fine settimana, hanno esposto l’approccio della loro proposta, che verrà portata all’Ars. “Il nostro emendamento c’è è sarà discusso all’Assemblea regionale – spiega il segretario cittadino del Pd Guido Siragusa che ha avuto interlocuzioni con i parlamentari regionali del partito – invece, sono io a chiedere al Movimento cinquestelle di illustrare la loro posizione. Con chi stanno su questa vicenda? I due emendamenti previsti sono diversi, pur prefiggendosi lo stesso obiettivo. Quello del centrodestra sconfessa del tutto la normativa del 2018, voluta proprio dal Movimento cinquestelle e sostenuta dal Pd. Quella norma prevede un uso vincolato delle royalties, da destinare esclusivamente allo sviluppo del territorio e al risanamento. C’è inoltre la costituzione di un fondo economico per i malati oncologici. L’emendamento del centrodestra, che alla fine non è passato al vaglio della commissione bilancio, stabilisce invece che la quota vincolata vada destinata alla spesa dell’ente comunale, per cercare di ripristinare gli equilibri di bilancio. L’emendamento del Pd rispetta la normativa del 2018 e interviene sulla quota non vincolata, che spetta alla Regione. E’ una proposta che darà risorse al Comune nel 2024 e senza intaccare i due terzi per lo sviluppo e il risanamento del territorio. Quali scelte farà il Movimento cinquestelle?”. Siragusa, comunque, è convinto che l’eventuale approvazione di un emendamento alla finanziaria sulle royalties non risolverà affatto la crisi dell’ente comunale. “Ci vorrebbe una vera e propria norma salva Gela ma assai più ampia e con risorse finanziarie consistenti – dice ancora – il sindaco Greco vorrebbe far credere che lo svincolo dei fondi royalties potrà essere risolutivo ma non è così”. Il segretario cittadino del Pd vede tutti i segnali di un dissesto, quasi inevitabile. “Ormai da qualche anno ci sono gli indicatori – dice ancora – abbiamo Imu e Tasi al massimo, mancano fondi per le manutenzioni, i problemi per Ghelas sono evidenti e nel piano triennale delle opere pubbliche non ci sono risorse dell’ente. Ora, l’amministrazione ha anche disposto il diniego allo stralcio di interessi di mora e sanzioni per le cartelle esattoriali fino a mille euro. Stiamo andando verso il default e il sindaco ormai è una sorta di commissario liquidatore del Comune”. Un invito lo rivolge anche all’assise civica.

“Spero che chi di dovere – conclude – e mi riferisco al consiglio comunale, prenda atto che stiamo andando verso una città commissariata dallo stesso sindaco e non si potrà più incidere in nessun modo né sugli investimenti né sui servizi”. I dem, ancor prima che deflagrasse l’emergenza dei conti, erano stati assai risoluti nel sostenere la mozione di sfiducia al sindaco. Nel presentare i contenuti dell’emendamento per l’Ars hanno voluto rimarcare che le gestioni amministrative del centrosinistra, nel tempo, non sono incorse in alcun provvedimento contabile o giudiziario, prendendo nuovamente le distanze dalla linea Greco.

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