Quei servizi di buttafuori nei locali della città erano regolari, annullata la misura imposta ad Emmanuello

 
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Gela. I giudici del riesame di Caltanissetta avevano inasprito la misura cautelare nei suoi confronti, disponendo gli arresti domiciliari. La Cassazione annulla. Una decisione, adesso, annullata dai magistrati romani della Corte di Cassazione. Il caso di Emanuele Emmanuello, conosciuto come Elio, in base a quanto emerge dal verdetto di cassazione, va rivisto. E’ attualmente indagato nell’ambito dell’inchiesta “Falco” perché, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, avrebbe imposto ai titolari di almeno due locali notturni della città il proprio servizio di sicurezza. Emmanuello, infatti, da anni si occupa, anche come buttafuori, dei servizi di sicurezza richiesti dai titolari di locali e lidi. Per i pm della Dda nissena, però, dietro alla sua attività ci sarebbe stata l’ombra di presunte richieste estorsive. Una tesi, invece, negata dai giudici di Cassazione ai quali si è rivolto il suo legale di fiducia, l’avvocato Filippo Spina. Il difensore, già davanti ai giudici del riesame nisseni, aveva sottolineato l’assenza di qualsiasi elemento che potesse collegare i servizi svolti da Emmanuello a presunte attività illecite, a cominciare dalle richieste estorsive. Una ricostruzione fornita anche in Cassazione. I giudici romani, così, hanno disposto l’annullamento del provvedimento di riesame, con il rinvio sempre ai giudici di Caltanissetta che dovranno valutare meglio la posizione di Emmanuello che ha sempre escluso qualsiasi suo coinvolgimento in presunti giri estorsivi, coperti per il tramite dei servizi di sicurezza.  

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