Quelli fuori dal Pd cercano di unire le forze, Cafà non dimentica il passato: “La città continua a pagare la gestione dei conti dell’ex sindaco Crocetta”

 
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L'avvocato Paolo Cafà sta tentando di mettere insieme i pezzi della sinistra fuori dal Pd

Gela. La sinistra alternativa al Pd cerca di mettere i propri numeri

sul tavolo, anche in città.

“Nel Pd non c’è più la sinistra”. Sinistra Italiana, Articolo 1 e i socialisti si parlano da tempo, nel tentativo di organizzare una fronda ben strutturata. L’obiettivo sono le prossime amministrative e, certamente, la presentazione di un programma che sia estraneo ai dettami imperanti del Partito Democratico, almeno nel centrosinistra cittadino. “Con Il Pd di Matteo Renzi non abbiamo nulla da spartire – dice il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Paolo Cafà – come per magia, tra i dem, sono tutti diventati renziani. Praticamente, la sinistra, in quel partito, non esiste più”. Intanto, quelli che con il Pd non vogliono più starci non sono certamente pronti ad abbracciare la giunta del sindaco Domenico Messinese. “E’ un’amministrazione comunale che vola basso – dice ancora Cafà – si parla di grandi temi e si propongono grandi scenari economici, ma nella pratica quotidiana mancano anche le semplici manutenzioni. Onestamente, non sono un appassionato della sfiducia, mi pare uno strumento di distrazione di massa. Non ci sono i numeri in aula e difficilmente questi consiglieri comunali rinunceranno al loro posto all’assise civica. Purtroppo, devo anche riscontrare notevoli carenze alla guida del civico consesso. Il presidente Alessandra Ascia non mi sembra all’altezza del ruolo istituzionale, è fin troppo di parte e non escludo che questa sua tendenza al protagonismo mediatico possa essere l’anticamera di un’eventuale candidatura a sindaco. Non mi sorprenderebbe”.

I “peccati” di Crocetta. Per Cafà, in passato consigliere comunale e assessore, la città sta scontando ancora i “peccati” della gestione Crocetta. “Inizialmente, l’esperienza amministrativa dell’allora sindaco – conclude – si concentrò sui ceti più deboli, c’era uno slancio politico di un certo livello. Abbiamo speso moltissimo per i servizi sociali. Poi, però, iniziò una fase di sostanziale folclore, anche nelle gestione dei conti dell’ente. Troppe previsioni di entrata “gonfiate” e, oggi, tra debiti fuori bilancio e conti non sempre allineati, anche questa giunta ne paga le conseguenze. L’ex sindaco Angelo Fasulo ha operato quasi in continuità rispetto al periodo crocettiano, anche se passi avanti sono stati fatti, ad esempio nel regolare il servizio rifiuti. La sconfitta contro Messinese, secondo me, si lega al fatto che la gente non l’ha ritenuto finalmente libero dal fardello di Crocetta”. Nei prossimi giorni, comunque, quelli che con il Pd non vogliono più starci potrebbero nuovamente vedersi, nel tentativo di mettere insieme le forze.

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