Rapine e armi, presi di mira un market e una stazione di servizio: due giovani rinviati a giudizio

 
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Gela. Rinviati a giudizio con l’accusa di essere dietro a tre rapine, tutte messe a segno nell’arco di pochi mesi in città. Le tre rapine ricostruite dagli investigatori. La decisione è arrivata dal giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore che ha accolto le richieste formulate dal pubblico ministero Eugenia Belmonte. Davanti al gup, c’erano Alessio Bartoli e Michael Costarelli. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, Bartoli avrebbe preso parte a tutti gli episodi ricostruiti, ovvero le due rapine al Punto L di viale Indipendenza e quella alla stazione di servizio Agip di Caposoprano. Costarelli, invece, avrebbe fatto parte del gruppo che, nel dicembre di tre anni fa, entrò al Punto L. Nei tre colpi furono utilizzate comunque armi, causando ferite sia a due commessi del market che al dipendente della pompa di benzina di Caposoprano. In questo caso, a sparare per intimidire, colpendo seppur di striscio la vittima, sarebbe stato Alessio Bartoli che è accusato di rapina aggravata, lesioni e anche della ricettazione di un’auto utilizzata durante la rapina al Punto L. Colpo messo a segno, stando alle accuse, insieme a Costarelli e ad un minorenne. La seconda rapina allo stesso punto vendita, invece, avrebbe visto Bartoli appoggiato da altri due complici, rimasti non identificati. La rapina a mano armata alla pompa di benzina di Caposoprano sarebbe scattata solo con l’azione dello stesso Bartoli. Le tre rapine avrebbero fruttato quasi quattromila euro. Davanti alle richieste arrivate dal pm, i difensori, gli avvocati Davide Limoncello e Salvo Macrì, hanno contestato la ricostruzione degli investigatori. Non ci sarebbero elementi certi per collegare i due giovani alle rapine. Neanche dalle intercettazioni, inoltre, emergerebbero particolari tali da incastrare i presunti rapinatori. Il giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore, comunque, ha deciso di rinviare a giudizio i due giovani.

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