“Regali” sospetti ad un maresciallo dei carabinieri, non fu corruzione: in appello assolto imprenditore

 
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Gela. Non fu corruzione. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno ribaltato il verdetto di condanna che era stato emesso dal gup del tribunale nisseno nei confronti di un imprenditore gelese. Era ritenuto responsabile di corruzione, per aver “comprato” i favori di un maresciallo dei carabinieri. Era stato condannato ad un anno di detenzione. Il militare avrebbe ricevuto regalie, almeno in base all’accusa, dopo aver garantito informazioni allo stesso imprenditore. Un presunto do ut des illecito che però i giudici d’appello hanno escluso. Il legale di fiducia dell’imprenditore finito a giudizio, l’avvocato Giacomo Ventura, è riuscito a dimostrare che i regali ritenuti sospetti, altro non erano che una semplice liberalità, una dazione estranea ad eventuali favori.

Lo stesso carabiniere, per gli stessi fatti, è già stato assolto. “Il fatto non sussiste”, così hanno concluso i giudici d’appello, assolvendo l’imprenditore.

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