“Regione ferma su rigassificatore Eni”, Cafeo: “Scelta inconcepibile”

 
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Palermo. Gela e Porto Empedocle, come punti significativi nella mappa energetica italiana, ma i rigassificatori sono stoppati dalla Regione. Il parlamentare regionale Giovanni Cafeo è certo che Palermo non stia facendo tutto il necessario. Richiama un progetto di Eni per un rigassificatore a largo delle coste locali. “Uno degli esempi lampanti – dice il deputato regionale di Prima l’Italia Giovanni Cafeo – è il progetto per costruzione del rigassificatore nel porto di Gela che sarà finanziato dall’Eni. L’impianto, che prevede un investimento di circa 700 milioni di euro riceverà il gas estratto da Argo e Cassiopea, due giacimenti naturali che si trovano nel Canale di Sicilia. Mancano le autorizzazioni da parte degli enti che fanno capo alla Regione per la costruzione delle condotte nella rada di Gela, quelle che, sostanzialmente, trasferiscono il gas dai giacimenti all’impianto”. Per il parlamentare, i ritardi sono ancora più gravi, davanti all’attuale contesto di crisi dovuto al conflitto in Ucraina e alla necessità di individuare nuove fonti di approvvigionamento per il gas.

“E’ inconcepibile – continua Cafeo – che nonostante l’emergenza energetica, con il gas che costa un occhio della testa, e le pressioni del presidente del consiglio, ancora si discuta in Sicilia di autorizzazioni o pareri che deve rilasciare l’amministrazione regionale. Non dimentichiamo l’altro rigassificatore, quello che l’Enel intende realizzare a Porto Empedocle, il cui progetto è stato sbloccato dal Tar dopo 18 anni. Entro 24-36 mesi potrebbe essere esecutivo ma la Regione non deve perdere dell’altro tempo prezioso”. Cafeo teme che si possano ripetere precedenti come quello di Siracusa, con un progetto di Erg e Shell per un rigassificatore, bocciato dalla Regione.

 

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