Regolamento sui beni del Comune, caos in aula: maggioranza battuta su emendamento

 
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Gela. Un vero e proprio pantano, che ha bloccato l’aula “virtuale” per diverse ore, nel tentativo di dare un’interpretazione legittima all’astensione di undici consiglieri sull’emendamento che la commissione consiliare urbanistica ha portato all’assise civica, per cassare interamente l’articolo 8 del regolamento sulle alienazioni dei beni comunali. I toni, in consiglio, sono diventati sempre più aspri, soprattutto dopo che il consigliere di “Avanti Gela” Salvatore Scerra ha praticamente smentito sia la linea del presidente Salvatore Sammito sia quella dell’avvocato Mario Picone, che ha supplito all’assenza del segretario generale Giovanna Divono. Come spiegato dal consigliere di opposizione, l’astensione, in base al regolamento dell’assise civica, va valutata come voto contrario. Così, l’emendamento, inizialmente indicato come approvato, è stato bocciato con un passo indietro che ha ancora di più acceso le polveri dello scontro politico. Il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero ha chiesto garanzie al segretario generale pro-tempore e al presidente Sammito. “Non è possibile votare un emendamento, facendo affidamento su quello che ci viene riferito dal garante dell’intera seduta, cioè il segretario – ha spiegato – e poi cambiare del tutto decisione, a seguito di quanto legittimamente sollevato da un consigliere. Come possiamo fare a fidarci?”. In pochi minuti, lo scontro verbale si è fatto sostenuto. Da una parte, il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra; dall’altra, i due esponenti civici di “Una Buona Idea” Davide Sincero e Rosario Faraci. Scerra ha addirittura spiegato che sarebbe stato pronto a sfiduciare il presidente Sammito. Sincero e Faraci hanno respinto quella che ritengono una “minaccia”. Nel clima politico infuocato, l’aula ha dovuto prendere atto che gli undici astenuti, a fronte di dieci favorevoli, hanno bocciato l’emendamento e lo stesso articolo 8 non è passato. Fa riferimento alle possibili modalità di trasferimento in gestione dei beni dell’ente, individuando categorie specifiche di associazioni e privati legittimate all’eventuale acquisizione. La giunta, rappresentata in aula dal vicesindaco Terenziano Di Stefano, non ha voluto cedere il passo, opponendosi al ritiro dell’intero regolamento, frutto del lavoro dell’ex assessore dem Grazia Robilatte. Gabriele Pellegrino di “Avanti Gela” si è detto “schifato” dalle strategie della maggioranza, che comunque ha avuto defezioni pesanti, anche nel conteggio dei voti sull’emendamento, poi non approvato.

Anche Sandra Bennici di Fratelli d’Italia ha chiesto a Sammito di fare chiarezza, senza incorrere in svarioni nell’applicazione del regolamento del consiglio. Per il Pd, come ha spiegato il consigliere Alessandra Ascia (che ha lavorato in commissione urbanistica sugli emendamenti), il regolamento va del tutto rivisto. “Il regolamento andava ritirato – dice – ma, ancora una volta, l’amministrazione comunale non tiene conto delle richieste dei consiglieri e del consiglio. Ci sono illegittimità espresse nei pareri negativi del dirigente. Il Pd ha scelto di votare contro per contestare l’arroganza dell’amministrazione. Sono certa che se l’assessore del Pd fosse stata ancora in carica, di fronte a simili situazione avrebbe ascoltato le richieste del consiglio. In base alle sentenze della Corte dei Conti, con riferimento all’articolo 14 del regolamento, i beni confiscati alla mafia non possono essere concessi a titolo gratuito, come prevede l’atto. Sarebbe un danno erariale. Con l’ostinazione non si fa altro che mettere in difficoltà il consiglio”. Anche la grillina Virginia Farruggia sembra poco convinta della legittimità dell’atto e la maggioranza dovrà fare quadrato, anche se già questa sera sono riemerse posizioni non proprio unitarie tra i pro-Greco. Ormai, la spaccatura è interna anche alla commissione urbanistica che ha presentato diversi emendamenti. Il presidente Giuseppe Morselli, ma anche i neo consiglieri di “Un’Altra Gela” Vincenzo Cascino e Diego Iaglietti sostengono il regolamento, pur se per ragioni soprattutto politiche; la dem Alessandra Ascia e il consigliere di “Avanti Gela” Gabriele Pellegrino sono invece del tutto in disaccordo con la linea intransigente dell’amministrazione comunale. Dopo la bocciatura dell’articolo 8, sono passati i successivi tre, anche se per arrivare a conclusione servirà dell’altro tempo, con un totale di 44 articoli, tutti inseriti nelle carte del regolamento. Come spesso capitato anche nel recente passato in aula, non sono mancati i richiami a possibili “interessi” da difendere, con accuse incrociate tra maggioranza e opposizione. In aula, su proposta del capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, si tornerà la prossima settimana.

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