Rescissione del contratto? Su Caltaqua commissione ferma: Gallo, “perde tempo con incarichi”

 
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Per Gallo vanno restituite le somme versate dagli utenti

Gela. Pochi giorni fa, dopo la richiesta ufficiale, c’è stato l’inserimento del sindaco Lucio Greco nella commissione tecnica, che sulla carta può anche decidere di rescindere, per inadempienze, il contrato di servizio stipulato con Caltaqua, gestore del servizio idrico integrato. Una commissione che, formatasi nel marzo di un anno fa, non ha praticamente prodotto alcun atto e adesso è alla ricerca di un legale e di un tecnico esterni che dovrebbero supportare i componenti, soprattutto a livello decisionale. Una “melina” che piace poco al segretario confederale della Cisl Emanuele Gallo, che già in più occasioni ha denunciato inadempienze da parte del gestore Caltaqua e un aumento spropositato della tariffa idrica. “Dopo oltre nove mesi e ben tre riunioni, la commissione tecnica non ha partorito nessun provvedimento, prima a causa delle dimissioni di alcuni sindaci e poi per l’assenza di un componente della commissione, un funzionario dell’assessorato regionale all’Energia – dice – ad oggi, l’unica cosa che è stata deliberata è la nomina di un legale e di un tecnico esperto, a carico dei Comuni, poiché la commissione non può assumere impegni economici. Tutto questo naturalmente è a carico dei cittadini. Mi chiedo, ma è proprio necessaria la nomina degli esperti? Non è sufficiente che i sindaci comunichino alla commissione le innumerevoli inadempienze di Caltaqua? Non basta il costo della tariffa che ha raggiunto aumenti spropositati? Sembra che si cerchi solo di prendere tempo e di non cercare soluzioni. La legge prevede che entro novanta giorni dall’ istituzione della commissione tecnica, avvenuta dell’ottobre del 2018, bisogna definire una relazione da presentare al presidente della Regione con una proposta di risoluzione del contratto”. Ad oggi, nulla di tutto questo, nonostante il recente disservizio che ha lasciato senza acqua per giorni interi quartieri. La commissione, presieduta da Rosalba Panvini, che è anche commissario straordinario e liquidatore dell’Ato idrico, per ora ha deciso di non decidere.

“Altro argomento da portare avanti é il controllo della tariffa del servizio – continua il sindacalista – definita dall’assemblea territoriale idrica, che non è ancora stata costituita, e approvata dall’autorità Arera. Costituire l’Ati è un obbligo da parte dei sindaci. Deve governare l’autorità d’ambito per il servizio idrico integrato, nei rapporti con Caltaqua, e sostituire il vecchio Ato in liquidazione, ma ad oggi sono passati ben quattro anni e si continua ad essere governati dall’Ambito in liquidazione. Compito dell’Ati è approvare il piano d’ambito, lo statuto, la proposta tariffaria, il piano operativo di emergenza, il piano operativo annuale e la carta di qualità del servizio. Perché non viene formato?”. Tante falle gestionali e politiche, mentre i disservizi idrici sono all’ordine del giorno, così come le bollette “d’oro”.

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