Revocati i domiciliari ai dirigenti del Gela. “Non ci fu violazione del Daspo”

 
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Gela. Hanno lasciato dopo 24 ore i domiciliari per tornare liberi e poter chiarire la loro posizione.  Il presidente del Gela Angelo Mendola ed il fratello Manuele erano stati fermati e portati in commissariato a Licata dagli agenti in servizio durante Gela-Acireale.

La polizia sosteneva che i due fratelli, colpiti da Daspo, non potessero avvicinarsi allo stadio. Dopo aver assistito da un palazzo vicino al Dino Liotta alla partita sono stati fermati e condotti in commissariato. Il magistrato di Agrigento, dopo un immediato ricorso, ha  revocato i domiciliari disposti giovedì sera.

Il legale dei due dirigenti ha evidenziato come quella presenza sia da considerarsi nel rispetto di legge e senza violazione delle prescrizioni imposte dal Daspo. La sentenza della Cassazione d’altronde aveva fatto lo scorso anno giurisprudenza. Chi è colpito da Daspo può assistere alle partite da balconi o terrazzi di abitazioni vicine allo stadio poiché non comporta alcun “pericolo sociale”.

“Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura – scrive in una nota il club –  che farà chiarezza su questa vicenda, anche alla luce dei recenti dettami giurisprudenziali della Cassazione. Del resto solo la vicinanza di questa dirigenza alla squadra ha consentito di ottenere uno strepitoso risultato con l’Acireale, rivale storico del Gela”.

Insomma la voglia di gioire insieme alla propria squadra è stata più forte di qualsiasi prescrizione. Il Gela ha vinto il derby ed ora può pensare nel miglior modo possibile la stagione. Restano da giocare la trasferta di Castrovillari e l’ultima gara in casa con il Locri.

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