Revocato l’appalto per i lavori nel quartiere Borgo Pignatelli

 
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Gela. L’informativa Antimafia è atipica e nel dubbio l’amministrazione comunale decide di revocare un appalto.

La gara in questione è quella relativa ai lavori che si stanno realizzando nel quartiere Borgo Pignatelli. La Prefettura ha infatti messo in dubbio la trasparenza dell’organigramma societario della società edile messinese Gramey s.r.l., che per un importo di 1 milione e 200 mila euro si era aggiudicata i lavori. L’impresa di Barcellona Pozzo di Gotto aveva eseguito il 60 per cento di essi, presentando anche tre fatture. Il contratto d’appalto dal 2010 legava l’azienda in associazione temporanea d’imprese insieme ad altre società.

Nella nota della Prefettura hanno da un lato scongiurato cause di esclusione, ma nel contempo confermano l’esistenza di accertamenti giudiziari tali da non poter escludere tentativi d’infiltrazione criminale tra gli amministratori della società.

Dopo la sospensione dei lavori dello scorso giugno, il contratto è stato definitivamente revocato. L’amministrazione avrebbe anche potuto non farlo, ma ha scelto la via della prudenza e del rigore. Sarà l’impresa che è arrivata seconda nell’appalto a completare i lavori. «Abbiamo scelto – dice l’assessore ai lavori pubblici Carmelo Casano – di intraprendere un percorso di legalità sostenuti anche dalla prefettura. Per questo, i dubbi espressi nell’informativa ci hanno spinti a recedere dal contratto d’appalto, pur non essendo obbligati a farlo.
Due fatture sono state pagate, la terza è sospesa in attesa di chiarimenti».

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