Riesi, fiaccolata in ricordo dell’imprenditore Di Francesco

 
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RIESI. Una fiaccolata per ricordare Piero Di Francesco e  la sacralità della vita. Una corteo di luci per non dimenticare la tragica morte dell’imprenditore, trovato carbonizzato, il 9 gennaio, in una mercedes in disuso, nel piazzale dell’azienda di famiglia.

Aveva trent’anni Piero, un ragazzo come tanti, solare e cordiale con tutti ed una vita dinanzi, che qualcuno atrocemente ha stroncato. Più di  persone, in corteo, domenica sera, hanno attraversato le strade del centro urbano per ribadire con forza l’ inviolabilità; della vita, dono di Dio.

In prima fila la moglie dell’imprenditore Giusy Marotta, il fratello Eugenio ed i genitori Lina e Stefano Di Francesco, il direttore dei salesiani Don Paolo Terrana, il presidente dell’associazione antiracket “Noi e la Sicilia” Enzo Russo ed il suo vice Rocco Patrì. Giovani, adulti, mamme con bambini al seguito, silenziosamente e tenendo in mano dei lumini, si sono incamminati verso Piazza Garibaldi, meta del corteo.

Un silenzio interrotto dall’ “Inno alla Vita” di Madre Teresa di Calcutta recitato da Don Paolo Terrana che ha ricordato il valore della vita ma soprattutto l’importanza dell’amore. La manifestazione organizzata dalla comunità cristiana locale, ha voluto proporre un momento di profonda riflessione per dire “no” alla violenza e “si” alla vita Le indagini sul caso, intanto, proseguono.

I carabinieri, guidati nelle indagini dal Tenente Colonnello Massimo Giaramita, stanno cercando di ricostruire dettagliatamente dinamica e movente dell’omicidio. Resta da individuare anche l’arma (un corpo contundente di forma circolare o arrotondata) con la quale l’assassino ha colpito Piero alla tempia destra, tramortendolo.

L’imprenditore, è stato prima ferito al capo e poi infilato nella mercedes. Infine, il suo corpo è stato dato alle fiamme. L’omicidio si è consumato tra le ore 11,11 e le 11,20, dato che emerge dalle testimonianze di due operai che lavoravano nell’azienda e del padre Stefano.

Che cosa è successo in quei dieci minuti?. L’imprenditore dopo essere sceso dall’Opel Meriva, ha trovato qualcuno nel piazzale con il quale è nato un diverbio, tramutatosi poi in tragedia?. Sulla scena del delitto torna sempre in ballo il bidoncino di benzina trovato a pochi metri dalla mercedes, contenente ancora carburante e con il tappo ben avvitato.

Nuovi elementi, utili alle indagini, potrebbero arrivare dai risultati della perizia sulle due auto, la mercedes e l’Opel meriva a di tutto il materiale repertato dai Ris.

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