Rifiuti speciali da smaltire, ritardi nelle comunicazioni: a giudizio un tecnico Eni

 
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Gela. Presunti ritardi nelle comunicazioni relative allo smaltimento di rifiuti speciali. Con quest’accusa, è finito a processo il responsabile ambiente della raffineria Eni di contrada Piana del Signore.

Sentito uno dei tecnici che effettuò i controlli. Davanti al giudice Silvia Passanisi è comparso Carmelo Raimondo. L’imputato è difeso dall’avvocato Gualtiero Cataldo. “Effettuammo un controllo presso la raffineria – ha spiegato uno dei tecnici della provincia di Caltanissetta intervenuti a svolgere le verifiche – ci fu segnalato di rivolgerci al signor Raimondo. Accertammo che una delle comunicazioni obbligatorie per legge era stata firmata e spedita oltre il termine previsto. Gli atti, però, erano stati siglati da un altro funzionario. Non so chi fosse l’addetto alle comunicazioni di questo tipo”. Dagli accertamenti, stando alle accuse mosse dai magistrati della procura, sarebbe emerso il ritardo nel fornire la comunicazione sulle modalità di smaltimento di alcuni quantitativi di scarti prodotti dai processi di trattamento degli idrocarburi.

L’imputato non era addetto alle comunicazioni? La difesa del tecnico Eni, invece, ha escluso che fosse competenza dell’imputato occuparsi della parte dedicata alle comunicazioni da inviare agli enti di controllo, come dimostrerebbe la presenza di firme diverse da quella di Raimondo. Parti civili nel procedimento, invece, si sono costituiti sia l’ente comunale con l’avvocato Giovanna Miceli sia quello provinciale. Il tecnico dell’ente provinciale ha risposto alle domande formulate anche dal pubblico ministero Tiziana Di Pietro. Intanto, nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza fissata per il 23 febbraio.

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