Rifugiato ospite alla casa Aldisio affetto da tubercolosi: paura contagio

 
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Gela. Uno dei rifugiati politici ospitati dalla casa di ospitalità Antonietta Aldisio è affetto da tubercolosi. E’ stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele anche per la mancanza di una struttura d’immunologia nell’unità operativa di Malattie infettive.

Il malcapitato, un clandestino di 18 anni, è fuori pericolo ma saranno determinanti le prossime ore per capire come reagirà alla cura. I medici hanno sciolto la sua prognosi solo dopo avere scongiurato la presenza di una peritonite.

Si teme per l’incolumità degli altri 38 profughi affidati dalla questura di Agrigento alla società Gela Ambiente presieduta da Orazio Perna, subito dopo essere approdati sulle coste di Lampedusa, e ospitati per la prima volta all’interno della casa di ospitalità diretta da don Giovanni Tandurella.

“E’ stato ricoverato per scongiurare il rischio peritonite – ammette Anna Bregamo, responsabile Gela Ambiente – Le condizioni sono stabili e i medici hanno sciolto la sua prognosi di guarigione. Siamo preoccupati per gli altri 38 clandestini perché potranno essere sottoposti al test per la tubercolosi solo dopo ferragosto a causa della mancata disponibilità dei medici dell’Asp.

E’ stato arginato il problema legato al diritto di accesso alle prestazioni mediche ma non quello relativo all’avvio degli esami. Nessuno manifesta evidenti problemi di salute. Il diciottenne somalo aveva invece manifestato dolori all’addome prima del ricovero che ha confermato la presenza della tubercolosi”.

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