“Rimaniamo al nord”, messaggio di un gruppo di operai gelesi: “Amiamo la nostra terra e non rientreremo”

 
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Gli operai gelesi che hanno deciso di non rientrare in città

Gela. Da settimane, i tanti trasfertisti gelesi che hanno deciso di ritornare in città durante la fase più difficile dell’emergenza Coronavirus vengono visti come possibili fonti del contagio, soprattutto se rientrati dalle Regioni della crisi. Le istituzioni regionali e cittadine hanno più volte reso pubblici appelli nei loro confronti, invitandoli a sostenere periodi di quarantena e a non fare ritorno, se non prima della conclusione della fase più virulenta. C’è chi ha scelto di lanciare un messaggio chiaro e certamente fuori dalle righe, almeno in questa fase. Un gruppo di operai gelesi, “terroni che rimangono al nord” (così si definiscono), ha diffuso un appello, spiegando la scelta di non fare ritorno in città. Rimarranno in Piemonte, dove sono attualmente impegnati in alcuni cantieri avviati dal gruppo Sicilsaldo. “Stiamo tutti bene, con grande senso del dovere abbiamo deciso di non interrompere la nostra attività lavorativa – dice il capocantiere Calogero Boscaglia – ben consapevoli del grave rischio che corriamo, rimanendo nelle zone maggiormente colpite dal coronavirus. Per via del nostro lavoro di bonifica ci troviamo spesso nelle zone rosse”.

Nessun rientro, in attesa che tutto possa ritornare alla normalità. “Noi amiamo la nostra terra, la Sicilia, ma il dovere ci chiama – aggiungono – noi terroni rimaniamo al nord”. Una scelta che hanno sintetizzato in uno striscione esposto nel cantiere dove lavorano quotidianamente.

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