Ripensa le grandi piazze della città, una tesi che vale la lode a Salvatore Granvillano

 
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Gela. Un progetto di riqualificazione delle grandi piazze della città, mirato a sottrarle da degrado e dall’abbandono. Sono questi gli argomenti che hanno contraddistinto la tesi di Salvatore Granvillano che gli è valsa la laurea magistrale in Architettura con la lode e la votazione massima di 110/110.  Il neo laureato, presso l’ateneo Kore di Enna, compirà 25 anni il prossimo 17 agosto ma dimostra di avere le idee chiare su come riprogettare il salotto della città. Il suo studio “Gela. Lo spazio accessibile. Urbanistica tattica e riparazione architettonica”, avvalorato dai relatori Maurizio Francesco Errigo e Maurizio Oddo, si è concentrato in prevalenza sulle tre piazze principali: piazza Umberto I, piazza Calvario e piazza Sant’Agostino, (Il render non prevede interventi agli edifici circostanti) dove sono riapparsi gli alberi e nuove sedute ma con il richiamo degli elementi che caratterizzano la storia di Gela. “In tutte e tre le piazze – spiega Salvatore Granvillano – è stata progettata una nuova pavimentazione che richiama la storia di Gela. Ho inserito sezioni della colonna Dorica, foglioline che richiamano quelle del Cratere Laconico, la figura del Didramma rielaborata e scomposta, alcune lettere, prese dai testi di letteratura greca che descrivono la nostra città, associandole a nuove sedute e piantumazione di alberi per garantire spazi ombreggiati ormai assenti in piazza Umberto I”. L’idea del neo laureato in Architettura è “analizzare e ripensare i tre grandi spazi urbani della città che – spiega Granvillano -, come succede spesso col passare degli anni e il mutare delle necessità, perdono le caratteristiche che li hanno resi tale e ne acquisiscono di nuove, non sempre affini allo spazio circostante.

L’obiettivo è sottrarre al degrado Piazza Salandra e Piazza Calvario trasformate in parcheggi e, all’abbandono piazza Umberto I perché poco frequentata dai giovani. Questi spazi potrebbero ridestinarli ai cittadini mediante l’approccio dell’urbanistica tattica. Questa tecnica, attraverso interventi poco costosi, come la sostituzione della pavimentazione o l’installazione di nuove sedute, consente una trasformazione di piazze o spazi pubblici”. Lo studio prevede anche l’annoso adeguamento per un accesso ai disabili, con l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Il tema dell’accessibilità è fondamentale per la progettazione degli spazi pubblici – conclude Salvatore Granvillano – gli spazi devono essere pensati anche per le persone con disabilità, permanente e temporanea,  e per le persone anziane. Infatti, in piazza Salandra (piazza Sant’Agostino), oltre agli interventi descritti brevemente, è stata inserita una rampa, collocata in corrispondenza di Via Porta Vittoria dove il progetto esistente ha previsto solo un accesso tramite scale.

La programmazione urbana va oltre le tre ampie piazze e rispolvera il mulino Maione, abbandonato al degrado e all’incuria. “Utilizzando come filo conduttore l’accessibilità e il riuso urbano – aggiunge -, si è scelto di intervenire sulla struttura del mulino Maione. Questo intervento di riparazione architettonica è mirato, oltre al recupero dell’edificio stesso, alla sua conversione in una struttura per il sociale. L’idea, infatti, è quella di creare uno spazio che possa ospitare laboratori culturali, artistici a cielo aperto, in quanto la struttura è esente di copertura. In questa struttura, è stato progettato un sistema di rampe che consentono la fruizione degli ambienti alle persone con disabilità”.

 

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