Riperimetrazione Sin, procedura non è ancora chiusa: “Concluderla entro l’anno”

 
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Gela. La riperimetrazione del Sito di interesse nazionale non è stata conclusa. L’attività, un anno fa, venne riavviata dall’assessore Terenziano Di Stefano, che spinse affinché le planimetrie riviste venissero inoltrate alla Regione, come era stato più volte chiesto dai funzionari palermitani. La procedura consente di individuare aree, che fino ad oggi non sono state ricomprese nel Sin e che quindi verrebbero escluse dai progetti di bonifica, coperti con fondi del governo nazionale. Nel pomeriggio, si è tenuto un confronto, in remoto, tra i tecnici comunali, quelli regionali, ministeriali, i funzionari di Arpa, Ispra e del Libero Consorzio di Caltanissetta, alla presenza del sindaco Lucio Greco. L’attività istruttoria non è ancora conclusa e da tempo l’esigenza di una riperimetrazione è stata sollevata anche da Emilio Giudice, tra i responsabili della Riserva Biviere. L’impegno, emerso dall’incontro di oggi, è di chiudere con la nuova perimetrazione del Sin, entro fine anno. Nel Sito di interesse nazionale dovrebbero trovare spazio anche le aree dei pozzi Enimed e quelle delle pipeline per gli idrocarburi. Ci sono zone, però, che fino ad oggi non sono state prese in considerazione, come quella dell’ex terminal Eni, su un tratto del lungomare Federico II di Svevia.

“Voglio esprimere la mia soddisfazione per l’ottimo lavoro che si sta portando avanti su tutte le attività connesse al risanamento ambientale. Attività che, come amministratore, ho particolarmente a cuore e che, per questo, sto seguendo con grande attenzione, unitamente al dirigente e ai funzionari dei settori ecologia e lavori pubblici. Continueremo a lavorare in stretto contatto con Regione e ministero, nella speranza di coprire una porzione di territorio quanto più ampia possibile – dice Greco – strappandola all’inquinamento e recuperando il tempo perduto negli ultimi decenni”. L’amministrazione comunale ha di recente ottenuto fondi per la messa in sicurezza di due ex discariche industriali, Cipolla e Marabusca. Per quest’ultima, però, bisogna procedere con la presa d’atto, mentre su Cipolla si attende di capire quale soluzione verrà assunta dal Comune (ente attuatore per entrambe le procedure) in relazione alla progettazione.

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