Rischio dissesto, giunta ritira lo schema di bilancio: lungo confronto con il dirigente

 
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Greco e gli assessori

Gela. È un fine anno di fortissime incertezze sulla tenuta finanziaria dell’ente comunale. Ieri, la maratona in consiglio segnata soprattutto dal timore di uno scioglimento del civico consesso. In serata, i consiglieri saranno nuovamente in aula sempre per valutare l’attuale situazione dei conti del municipio, anche attraverso un confronto con l’esperto Calogero Centonze. Questa mattina, invece, un colloquio fiume tra il sindaco, i suoi assessori e l’attuale dirigente al bilancio Loredana Patti, che è anche il segretario generale dell’ente. La situazione appare piuttosto definita, almeno rispetto al percorso in atto. Sarà praticamente impossibile procedere secondo i dettami ordinari. La giunta ha già provveduto a ritirare ufficialmente lo schema del bilancio di previsione che era stato approvato negli scorsi mesi ma che ha ricevuto il parere negativo dei revisori dei conti. Stessa sorte per il documento unico di programmazione, uno degli atti legati al bilancio. Il dirigente Patti ha sostanzialmente confermato che le verifiche sono in corso. L’eventuale dissesto dell’ente sarebbe da collegare esclusivamente all’impossibilità di coprire la spesa corrente. L’opzione invece del riequilibrio si potrebbe delineare qualora emergessero solo complicazioni sul piano dell’indebitamento. Più volte comunque è emerso che non sarà possibile procedere secondo l’iter ordinario. L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Lucio Greco, ormai da alcune settimane tenta di avere riscontri soprattutto dalla politica regionale per una norma che possa sbloccare le somme delle royalties estrattive, da utilizzare per la spesa corrente. In tal senso, è stato anche chiesto un parere all’assessorato regionale di riferimento e alla Corte dei conti. Pare comunque che sulle misure correttive previste in base alla procedura già attivata dal dirigente Patti non ci sia un termine perentorio. Entro il prossimo 19 gennaio le misure verranno sottoposte alla valutazione del consiglio comunale. Dovrebbero essere quelle necessarie a rispondere alle criticità sollevate dai revisori dei conti. Il timore che già ieri è stato avanzato dal civico consesso è di uno scioglimento pur senza aver avuto modo di valutare gli atti finanziari. Sembrerebbe che nel corso dell’incontro tra la giunta e il segretario Patti siano state tante le domande poste per cercare di avere chiarimenti precisi. In queste ore, si fa strada l’ipotesi che la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco possa arrivare in aula consiliare. Come abbiamo riferito ieri, ci sono nuove firme, quella del consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra e degli esponenti di Forza Italia Rosario Trainito e Carlo Romano (che apporranno la loro sigla nel pomeriggio). L’eventuale sfiducia però, da quanto trapela anche da ambienti vicini all’amministrazione comunale, non farebbe venire meno la procedura già in atto. Nel caso di un dissesto infatti la verifica prevista si estenderebbe sia all’intero consiglio comunale che all’amministrazione, nell’arco almeno degli ultimi cinque anni.

Sindaco e assessori, pur pronti a confrontarsi con l’intero civico consesso, sono convinti che una possibile sfiducia andrebbe soltanto ad accelerare il percorso verso il dissesto, dato che non ci sarebbe più alcuna possibilità di interlocuzione tra la politica e la burocrazia comunale e non. La situazione generale rimane ancora molto grave. Il sindaco e la giunta continuano ad avere contatti anche con Palermo e riunioni per cercare una soluzione praticabile. Rispetto al dissesto le verifiche degli uffici tecnici sono ancora in corso. In serata, l’assise civica avrà modo di effettuare una prima analisi tecnica con l’esperto Centonze, da poco nominato dall’avvocato Greco. Ipotizzare esiti già delineati non appare per nulla a portata di mano. La politica si trova a fronteggiare uno stato dei fatti che il sindaco Greco ha nuovamente spiegato non essere collegato alla sua gestione amministrativa mentre soprattutto dall’opposizione monta una fortissima diffidenza dovuta a responsabilità che adesso vengono addossate anche all’attuale gestione.

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