Rischiò l’amputazione di un piede dopo l’incidente nei cantieri palermitani, parla l’operaio gelese: “Dimenticato da tutti”

 
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Gela. Un anno fa, rischiò l’amputazione di un piede

dopo un grave incidente sul lavoro.

Il grave incidente sul lavoro. L’operaio gelese Rocco Cauchi era impegnato nei cantieri palermitani per la realizzazione della linea metro al Politeama. Un tubo con una pressione da quindici atmosfere esplose, colpendolo. Da allora, l’operaio non riesce più a camminare come un tempo e tornare a svolgere quel tipo di attività è diventato impossibile. Per giunta, l’azienda alle cui dipendenze lavorava ha deciso di licenziarlo. “Con una moglie, una figlia e i conti da pagare – ha spiegato a Palermo Today – tutto diventa difficile. Percepisco un assegno minimo dall’Inail, ma certamente non mi consente di andare avanti. Tutti si dimenticano di te”. Un appello, il suo, che viene lanciato anche rispetto alla piaga della scarsa sicurezza tra i cantieri. “Mi piacerebbe tanto che i sindacati si interessassero maggiormente della sicurezza nei cantieri – continua – tema ritenuto assolutamente secondario da parte di tutti. L’unico imperativo è non fermarsi mai”. In attesa, che gli venga riconosciuta la percentuale di invalidità arrecatagli dal grave incidente, l’operaio cerca di andare avanti tra mille difficoltà. “Neanche le istituzioni si sono mai preoccupate per noi – conclude – ma si sa, per le aziende siamo solo dei numeri e il nostro obiettivo è produrre, nulla più”.

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