Rischio per le falde acquifere, l’allarme a Gela e Vittoria: “Bacino in stato di degrado”

 
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Gela. Falde idriche a rischio, sia per Gela sia per Vittoria. Una denuncia lanciata, nella città ragusana, dall’ex deputato regionale Francesco Aiello. “I cittadini devono sapere che il bacino idrogeologico dal quale viene attinta acqua per uso potabile per le città di Vittoria e Gela – ha spiegato – versa attualmente in uno stato di degrado tale da suscitare serie preoccupazioni sulle condizioni di integrità e sicurezza sanitaria delle falde idriche. Vogliamo porre l’attenzione sull’abbandono di questa zona che, seppur sottoposta a vincoli ambientali e idrogeologici, è diventata una discarica a cielo aperto e pericolosa per gli interventi agricoli, edilizi e industriali, che vi sono stati insediati”.

Aiello e Ciro Torre, oggi vicini al deputato regionale Claudio Fava, neo presidente della commissione antimafia, sostengono chiaramente l’esistenza di “preoccupazioni sulle condizioni di integrità e sicurezza sanitaria delle falde idriche”. “L’area, assoggetta a vincolo assoluto – ha spiegato ancora Aiello – è stata abbandonata a sé stessa e sta subendo una violenza inconcepibile, oltre che per la quantità dei manufatti e degli edifici che vi insistono, anche per la pratica delle trivellazioni abusive realizzate e che permane indisturbata”. Anche a Vittoria, adesso, è spuntata l’ipotesi di una possibile privatizzazione del servizio idrico integrato, così come capitato in città, quando a prendersi la gestione trentennale del ciclo dell’acqua è stata la società italo-spagnola Caltaqua, oggi al centro di una vasta indagine, partita dalla presunta mala gestione dei depuratori.

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