Rissa e spari “Gb oil”, sequestrati telefoni indagati: disposti accertamenti tecnici

 
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La rissa e i successivi spari sono stati ripresi dai sistemi di videosorveglianza della stazione di servizio

Gela. La rissa alla stazione di servizio “Gb oil”, seguita dagli spari che hanno causato il ferimento del licatese quarantaduenne Michele Cavaleri, è ancora al centro degli approfondimenti investigativi. I pm della procura starebbero valutando diversi aspetti. Il trentaquattrenne Paolo Quinto Di Giacomo è in carcere, accusato di tentato omicidio. Ha esploso almeno sette colpi di pistola contro Cavaleri. Gli investigatori hanno disposto l’analisi tecnica dei cellulari dei coinvolti, che sono stati sequestrati. Almeno otto avrebbero, a vario titolo, preso parte alla rissa, scoppiata dopo i pesanti apprezzamenti dei Cavaleri. I due licatesi Michele Cavaleri e Salvatore Cavaleri, la cittadina romena Mihaela Stefania Fanita ed Eliseo Di Giacomo (fratello del trentaquattrenne è accusato di concorso nel tentato omicidio) sono ai domiciliari. L’obbligo di firma e di dimora è stato deciso per Giuseppe Nisellino, Angelo Voddo, Alessandro Di Michele e Paolo Biundo. Nessuna misura è stata infine imposta a Giusy Di Giacomo (sorella di Paolo Quinto Di Giacomo). Inizialmente, erano stati tutti sottoposti a custodia cautelare in carcere.

Forse, attraverso gli accertamenti tecnici sui telefoni sarà possibile ricostruire i contatti e il traffico telefonico, sia dei minuti che hanno preceduto quanto accaduto sia di quelli immediatamente successivi. Paolo Quinto Di Giacomo, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, sarebbe arrivato alla stazione di servizio solo dopo la rissa, già messo al corrente della situazione. L’intera dinamica è stata immortalata dai sistemi di videosorveglianza del “Gb oil”, che hanno assicurato particolari molto importanti ai carabinieri e ai pm impegnati nelle indagini. Diversi indagati, per il tramite dei rispettivi difensori, hanno scelto di rivolgersi ai giudici del riesame di Caltanissetta, per contestare i provvedimenti emessi dal gip. E’ probabile che anche la procura decida di impugnare le scarcerazioni, ritenendo necessarie misure più rigide.I coinvolti sono difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Giuseppe Vinciguerra, Giovanni Cannizzaro, Raffaela Nastasi, Rosario Prudenti e Tommaso Vespo.

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