Ritardi enormi per bonifiche, M5s: “Obbligo su chi ha inquinato anche prima 2007”

 
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Gela. L’obbligo di bonificare le aree industriali, come quelle locali, deve spettare a chi ha inquinato, anche prima del 2007. L’europarlamentare del Movimento cinque stelle Ignazio Corrao ha presentato un’interrogazione. “Abbiamo fatto presente alla Commissione Europea ancora una volta il caso Sicilia – spiega – e questa ha ammesso che la direttiva sul chi inquina paga non è applicabile a molte delle nostre aree inquinate perché i fatti risalirebbero a prima del 2007. La Commissione pertanto ha spiegato che il danno ambientale è gravissimo, ma che chi ha inquinato non ha l’obbligo di pagare, quindi di bonificare o riconvertire. Morale, Bruxelles ha certificato il danno e anche la beffa di un territorio sfruttato e senza che nessuno abbia l’obbligo di pagare per il danno fatto. Alla Commissione Europea ho chiesto quindi di modificare la direttiva, che obbliga a risarcire chi ha inquinato anche dopo il 2007 e in ogni caso a rafforzare le risorse economiche per la bonifica dei nostri siti. Bruxelles non si lavi le mani del futuro della Sicilia e dei suoi abitanti”.

Da sempre, ci sono enormi ritardi nei processi di bonifica delle aree Sin, che ricadono sul territorio locale. “L’attesa per le bonifiche nelle aree Sin della Sicilia, tra le quali quella di Gela – dice invece la deputata regionale grillina Ketty Damante – è più che decennale. Senza un’accelerazione dei tempi degli interventi questi territori non riusciranno a risollevarsi anche economicamente e rimarranno aree destinate a produrre solo tumori. Quando parlo di accanimento contro Gela vorrei essere smentita prontamente da chi ha la responsabilità sulla salute dei gelesi, ma purtroppo questo non accade mai, sancendo il loro disinteresse. Alla luce dell’istituzione delle Zes senza l’attuazione degli interventi di bonifica, il nostro territorio non riuscirà ad attrarre investitori visto il pesantissimo debito di immagine della città”. A breve, i grillini proporranno un focus più ampio su tutte le aree a rischio industriale dell’isola.

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