Royalties estrattive, chiuse indagini: usate per ripianare i conti, indagati anche sindaci

 
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Gela. Gli indagati sono accusati di aver distorto la destinazione finale dei fondi delle royalties annualmente versate da Eni. Le somme sarebbero state destinate non a progetti di riqualificazione e sviluppo ma a sanare voci di bilancio. Le indagini sono state chiuse e coinvolgono sia il sindaco Lucio Greco sia il suo predecessore Domenico Messinese e ancora l’ex commissario Rosario Arena. Gli approfondimenti investigativi si sono estesi al dirigente del settore bilancio Alberto Depetro, agli ex assessori Danilo Giordano, Grazia Robilatte e Fabrizio Morello. Ci sono poi i professionisti che si sono succeduti negli organismi di controllo dell’ente, Graziano Ponzio, Maria Assunta Cattuto, Salvatore Corso, Carmela Ficarra, Giuseppe Nicoletti e Pietro Gioviale. 

L’inchiesta condotta dalla guardia di finanza riguarda un periodo di almeno quattro anni, dal 2015 al 2019. Gli atti finanziari passati al vaglio dagli investigatori non avrebbero rispettato il vincolo posto dalla normativa per le royalties estrattive. Secondo le accuse anche gli organi di controllo avrebbero approvato provvedimenti non in linea con la disciplina sulle royalties. Gli indagati probabilmente chiederanno di essere sentiti per chiarire le loro posizioni. L’inchiesta è coordinata dai pm della procura.

1 commento

  1. Quella dell’utilizzo delle Royalty per le spese correnti lo sapevano anche i muri, non c’era di bisogno di fare nessuna indagine e accertamenti.
    Milioni e milioni di euro incassati, e nessuna ricaduta territoriale, nessuna riqualificazione , in particolar modo per quando riguarda la realizzazione di aree a verde attrezzato, servizi di mezzi pubblici a basso inquinamento, abbattimento di barriere Architettoniche per consentire ai diversamente abili di essere autonomi.
    Non gli ultimi 4 anni, ma bensì gli ultimi 20 anni di MALA POLITICA e di SPERPERO di DENARO PUBBLICO.
    Mi dispiace essere pessimista, ma anche questa inchiesta finirà come tutte le altre.

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