“Royalties? Prima bisogna capire qual è il deficit”, Di Stefano: “Noi prepariamo dossier”

 
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Terenziano Di Stefano

Gela. “L’operazione verità sui conti dell’ente comunale? E’ giusto che si faccia. Noi, attraverso i consiglieri del gruppo, stiamo lavorando in questa direzione. Tutto confluisce in un dossier che presenteremo quando sarà completato”. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, che insieme al movimento civico “Una Buona Idea” ha deciso di non far parte della nuova giunta del sindaco Lucio Greco, è convinto che le verifiche vadano condotte con molta attenzione. “Dobbiamo documentare tutto quello che sta accadendo, anche acquisendo il contenuto di ciò che viene detto in consiglio comunale – dice – la mozione di sfiducia al sindaco non è mai stato un tema che ci sia passato per la testa perché in questa fase è necessario invece lavorare per ricostruire tutto e i consiglieri lo possono fare acquisendo atti, che con l’eventuale sfiducia non avrebbero più la possibilità di avere. Nonostante si fosse deciso, inizialmente, che l’accertamento sui residui attivi e passivi dovesse durare tre settimane, ad oggi non abbiamo un dato preciso sull’entità del deficit. Questo è strano perché sono al lavoro consulenti, esperti, il segretario generale e anche gli stessi revisori dei conti, che ad ottobre rilasciarono il parere negativo al bilancio di previsione. La verifica doveva durare circa tre settimane ma sta andando avanti invece da tre mesi. Oggi, con questa situazione, non ha senso parlare di mozione di sfiducia. E’ un ragionamento che eventualmente si potrà fare quando avremo dati precisi e puntuali e sarà più chiaro se siano state dette bugie”. Di Stefano non è contrario al piano che il sindaco Lucio Greco sta sostenendo per cercare di avere riscontri dalla Regione ma sulle royalties da destinare alla spesa corrente più di un dubbio lo muove. “E’ un tema che più volte, anche in passato, è stato toccato – dice ancora – mi riferisco al 2021, dopo che il sindaco, l’allora dirigente al bilancio e lo stesso segretario generale vennero sentiti dalla Corte dei Conti. Io, anche pubblicamente, richiamai la questione delle royalties. Non so se allora fosse ancora prematuro ma una richiesta si poteva già fare. Le royalties però potrebbero risolvere il problema solo in parte. Al momento, non sappiamo neanche quale sia l’entità del deficit. Non è detto che la Regione autorizzi l’uso delle somme royalties per intero, anche perché si potrebbe creare una situazione di infrazione. Una norma come quella che chiede il sindaco può essere retroattiva? Sono molto perplesso su questo aspetto. Poi, bisognerà capire anche che tipo di posizione sarà assunta da partiti come Pd e Movimento cinquestelle che sulle royalties hanno avuto sempre un preciso orientamento”.

Senza il dato sull’entità dell’eventuale disavanzo, tutte le ipotesi, secondo Di Stefano, rimangono solo possibilità da corroborare su un piano pratico. “Si parla già di correttivi ma a cosa se non abbiamo nessun dato effettivo? Si danno scadenze come quella del 19 gennaio per le misure correttive e subito dopo si fa un passo indietro. Poi, c’è il rendiconto 2021 senza il quale sarà impossibile arrivare ad una stima concreta. In una situazione di questo tipo – spiega inoltre – fanno bene i consiglieri a lamentarsi per la segnalazione attivata dal segretario generale, che peraltro fa capire di aver ricevuto l’incarico di dirigente al bilancio pur non avendone le competenze tecniche. Ma allora perché l’incarico non è stato affidato ad altri? Il segretario avrebbe potuto rinunciare. La situazione si è incancrenita”. L’ex assessore allo sviluppo economico, che continua ad essere uno dei punti di riferimento del gruppo civico, nutre forti timori per le conseguenze amministrative che potrebbero maturare. “E’ inutile nascondere che ci sono state somme impegnate a piacimento mentre su capitoli essenziali come il Pnrr non si è ancora provveduto ad effettuare le variazioni necessarie. Si perde tempo e questo è gravissimo. E’ molto rischioso per un ambito che l’amministrazione comunale non può permettersi di perdere di vista”. Seppur fuori dalla maggioranza del sindaco, i civici non cambiano volto politico e con i primi fermenti che preannunciano un sommario quadro per il dopo-Greco, confermano che la linea rimarrà quella di quattro anni fa. “Rimarremo civici e l’abbiamo già detto – conclude – chiaramente, anche se ad oggi è ancora tutto piuttosto prematuro, ci concentreremo anzitutto sul confronto interno per puntellare le varie anime che compongono il nostro movimento e dopo saremo aperti al dialogo con altre entità civiche ma anche di partito. Il fatto che già adesso ci siano le prime coalizioni che intendono coinvolgere le forze civiche conferma che la nostra scelta di quattro anni fa era quella giusta e l’abbiamo sempre portata avanti con coerenza”. Prima di dedicarsi appieno al progetto per le prossime amministrative, i civici vogliono anzitutto dissolvere le nebbie amministrative che si muovono sui conti dell’ente. E’ questa la priorità, sia dentro l’aula consiliare che fuori dal municipio.

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