Runner investita sul lungomare, Morgana: “Silenzio assordante della politica”

 
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La Fiab torna a chiedere interventi sulla viabilità

Gela. Intervenire subito, cercando di limitare la velocità delle auto in transito, per evitare l’ennesimo incidente. Il presidente locale della Fiab Simone Morgana ritorna sulla necessità che l’amministrazione comunale provveda, senza perdere altro tempo. Due gravissimi incidenti, nell’arco di poche settimane, con altrettanti runner travolti mentre facevano jogging. “Non sembra vero, sembra quasi uno sbaglio, ma è tutto reale. Ancora un pedone investito ed in gravi condizioni, ancora un’auto che sfreccia oltre i limiti. Il tutto ad appena un mese dall’ultimo tragico incidente. Siamo vicini alla famiglia di chi deve subire questo dolore e chiediamo, nell’apparente silenzio assordante di politica e istituzioni, che si intervenga con provvedimenti concreti di moderazione del traffico. Una richiesta continua la nostra – dice Morgana – una richiesta non ascoltata. Quello che occorre, lo ripetiamo da anni, non sono solo le infrastrutture nuove, quello che occorre è limitare in maniera concreta, fisica, la velocità delle auto, lo spazio destinato alla loro circolazione sulla carreggiata; ridurne l’impatto per ridurre la loro pericolosità. Non basta mettere un cartello di limite a 30 o a 20 Km/h quando la strada è progettata e dimensionata per consentire alla auto di sfrecciare oltre i limiti. Servono chicane, interventi di riduzione della carreggiata, camminamenti pedonali ampi, corsie ciclabili, diverse dalle piste”. Anche Morgana, come ha già fatto ieri Luigi Morselli, presidente dell’Atletica Gela, chiede un incontro con l’amministrazione comunale.

“Tutto questo è previsto dal codice della strada ed è possibile realizzarlo, perché non è più accettabile vivere nella paura e dovere aspettare, con timore, di apprendere l’ennesima tragica notizia. Siamo di fronte ad una lesione chiara dei diritti delle persone, delle stesse previsioni di tutela del codice della strada. Come Fiab aspettiamo ancora che l’amministrazione avvii un percorso di incontri formali per costruire dal basso una mobilità sicura – dice ancora Morgana – perché quella che si vive in città, lo vediamo tutti, è ormai una condizione di estremo e costante pericolo”.

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