Salta il vertice romano di domani sul protocollo Eni, lo strappo della giunta: “Noi andiamo ugualmente”

 
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Gela. Il vertice, ufficialmente, non si farà. Alla convocazione al Ministero dello sviluppo economico per valutare lo stato di attuazione del protocollo d’intesa Eni è seguito, nell’arco di poche ore, un nuovo rinvio.

L’amministrazione andrà comunque a Roma. Se ne dovrebbe riparlare a settembre. Perché è saltata la riunione attesa soprattutto per fare il punto della situazione su investimenti e progetti di Eni? Il vertice si sarebbe dovuto tenere già domani a Roma. Non è chiara la ragione. A quanto pare, alcune delle parti della trattativa, ad iniziare dai rappresentanti delle sigle sindacali nazionali, avrebbero sottolineato l’esistenza di impegnai concomitanti. “Onestamente – dice il vice sindaco Simone Siciliano – noi andiamo ugualmente a Roma a valutare sia il protocollo d’intesa che l’accordo di programma. Ci risulta la presenza anche dei funzionari della Regione. I sindacati e i manager di Eni? Non so se saranno presenti”. Insomma, sembra trapelare parecchia tensione rispetto ad un incontro che slitta di settimana in settimana. La convocazione per domani era stata notificata anche ai segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec  e a quelli confederali di Cgil, Cisl e Uil. “A questo punto – dice il segretario della Femca Cisl Francesco Emiliani – ci presenteremo a settembre con domande ancora più importanti che necessitano di risposte urgenti, soprattutto per il bene del nostro territorio”. Il solco tra le parti del confronto, però, sta diventando sempre profondo, mentre Eni sembra osservare da lontano.  

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