Salta la sfiducia, l’ex crocettiana Pingo fa un passo indietro: hanno solo scherzato

 
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Gela. Hanno scherzato. Salta la mozione di sfiducia

al sindaco e ai suoi assessori, annunciata da mesi.

Salta tutto. Niente da fare. L’ex vicepresidente del consiglio comunale Maria Pingo fa un passo indietro. Ha appena chiesto di depennare la firma apposta al documento unitario, sottoscritto da altri undici consiglieri. “Con rammarico, a seguito della conferenza di capigruppo, ho preso atto che in realtà la mozione di sfiducia al sindaco da parte di alcuni consiglieri comunali non è altro che una strumentalizzazione elettorale – dice – fatta da chi da una parte firma la mozione e dall’altra apre trattative personali con il sindaco e la giunta comunale per un nuovo assetto del governo comunale. Non solo, ma alcune forze politiche vorrebbero utilizzare questa sfiducia al solo scopo elettorale e propagandistico. Non condivido assolutamente questo modo di operare e ritengo che la mozione di sfiducia da me sottoscritta era ed è un atto di alto significato politico, importante per il bene della città”. L’ex crocettiana, che ha appena abbandonato il gruppo del presidente della Regione, era stata tra gli ultimi consiglieri ad apporre la propria firma. In aula, per mesi, ha criticato e contestato la giunta, ritenuta responsabile di aver abbandonato la città. Adesso, tutto cambia, nell’arco di appena quarantotto ore dalla conferenza dei capigruppo. “Per questo motivo – continua – ritengo che in vista delle prossime elezioni regionali non sia utile, ma altamente nocivo per la cittadinanza, parlare di mozione di sfiducia tralasciando la trattazione di atti amministrativi fondamentali”. Messinese e i suoi sono salvi? Praticamente, sì. Il consigliere Pingo ha lasciato Crocetta, ma l’ordine di scuderia sembra lo stesso. “I sindaci si fanno lavorare”.

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