Salta l’hub del gnl? Siciliano perde le staffe su facebook e attacca Salinitro: “Ti ridicolizzi”

 
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L'ex assessore Francesco Salinitro, il sindaco Domenico Messinese e il vice Simone Siciliano

Gela. L’hub del gas naturale liquefatto cambia sede? Osannato dal sindaco Domenico Messinese e dal suo vice Simone Siciliano, che l’hanno messo in testa alle priorità dei progetti di sviluppo del territorio, potrebbe addirittura accaparrarselo Malta. Nonostante gli accordi, che la giunta ha pattuito con Eni, è l’ex assessore Francesco Salinitro a sollevare più di un dubbio sul fatto che l’opera possa essere realizzata nell’area locale. L’ex assessore ha lanciato la questione sui social, pubblicando un dettagliato post sulla propria pagina facebook e sono volati gli stracci, con l’intervento al veleno del vicesindaco Simone Siciliano, non nuovo agli attacchi via web. “L’hub gnl si realizzerà a Malta – scrive Salinitro – il protocollo d’intesa che prevedeva che Eni lo realizzasse a Gela è stato disatteso”. L’ex assessore lancia la stoccata, dopo la presentazione in pompa magna del progetto di gasdotto Italia-Malta, che partirà da Gela per raggiungere l’isola. Un progetto, ancora in fase procedimentale, che comunque non avrà particolari ritorni sul territorio locale, ma che l’amministrazione comunale sta cercando di intestarsi, nel tentativo di stringere con i maltesi. “Caro Francesco, più giorni passano e più ti ridicolizzi – ha risposto piccato il vicesindaco – mi faresti vedere la lettera in cui si formalizza l’annullamento del protocollo? Perché se solo avessi avuto il coraggio di confrontarti pubblicamente con i tecnici del Ministero dello sviluppo economico, il governo maltese e i loro tecnici, ti saresti evitato di spendere tempo prezioso sprecato per scrivere queste falsità. Capisco che confrontarsi pubblicamente ti viene difficile, sopratutto quando non si riesce a dimostrare nulla di quello che si sostiene”.

L’attacco sui social. Dopo il caso della pagina facebook del Comune, utilizzata per attaccare i consiglieri comunali sulla vicenda rifiuti (anche se non è chiaro chi ci sia dietro quel profilo), il vicesindaco utilizza ancora i social per “silenziare” eventuali voci di dissenso. “Caro Simone, come al solito l’arroganza e la spocchia ti caratterizzano – ha scritto Salinitro – E solo per questo non meriteresti risposta alcuna. Ero a Palermo quel giorno per occuparmi comunque di questioni della città”. Il vicesindaco ne ha approfittato pure per scontrarsi con un altro ex del gruppo pro-giunta, Emanuele Ferrara, che è stato segretario cittadino di Sviluppo Democratico, la scatola politica voluta dall’amministrazione comunale dopo il divorzio dai grillini. Ferrara, commentando sempre il post di Salinitro (i due sono ormai confluiti nel gruppo politico che si rifà al vicepresidente della Regione Gaetano Armao), scrive “per logica nessun tubo deve partire da Gela prima che si realizzi l’impianto Gnl. L’Eni, la Regione siciliana e lo Stato hanno assunto impegni precisi in tal senso che non possono essere disattesi”. Siciliano, ovviamente, non poteva farsi mancare una replica immediata. “Ti consiglio allora – ha risposto – di portare la discussione a Bruxelles visto che il progetto è una priorità strategica per evitare l’isolamento energetico di paesi comunitari”. Gli ex del sindaco, probabilmente, hanno toccato corde delicate e Siciliano, che ha in mano l’intera vicenda, non ha resistito alla tentazione di rispondere. La pressione politica è tutta concentrata su di lui, che deve già rendere conto del fallimento del servizio rifiuti ma anche delle cifre risicate che ministero e Regione hanno messo a disposizione per l’accordo di programma e l’area di crisi complessa. Se saltasse anche l’hub del gnl, sempre che si faccia in città, per lui sarebbe il de profundis.

2 Commenti

  1. Buffoni parlate di progetti e di finanziamenti, a Gela non si realizzerà mai niente e 3 anni che parlate di Gnl, dimettetevi e andate a lavorare, fate un segno d’amore per la vostra citta

  2. Purtroppo, quando illustri sconosciuti si trovano catapultati, per caso o forse per altro, su poltrone presidenziali, per cui la società tutta é costretta a riconoscerne visi e sopportare timbri di voce, il più delle volte, l’ EGO li porta a pensare “finalmente ci sono anche IO”. Ed allora via con bla bla interminabili fino alla fine della trasmissione, costi quel che costi ed a tutti i costi.

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