Salvatore Rinzivillo non parla davanti al giudice, Guarnaccia nega i rapporti con il boss: niente misure per Antonino Catania

 
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Gela. Non ha parlato il presunto capo che avrebbe voluto

ricostruire il clan.

Rinzivillo non parla. Il cinquantasettenne Salvatore Rinzivillo si è presentato davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Roma, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per gli investigatori che hanno condotto due indagini parallele, tutte con al centro gli affari dello stesso Rinzivillo, l’obiettivo degli arrestati sarebbe stato quello di organizzare una vera e propria struttura economica a supporto della famiglia. Difeso dagli avvocati Grazio Ferrara e Roberto Afeltra, il presunto nuovo boss non ha risposto alle contestazioni che gli vengono mosse sia dai pm romani sia da quelli della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.

Guarnaccia si difende. Anche in Sicilia, comunque, proseguono gli interrogatori di garanzia successivi ai blitz “Extra Fines” e “Druso”. Nel carcere di Agrigento, si è difeso Antonio Passaro. I rapporti con Salvatore Rinzivillo sarebbero stati legati solo ad una conoscenza personale. Dopo anni trascorsi in carcere, ha negato di far parte del clan, capeggiato dai fratelli Rinzivillo. Passaro è difeso dall’avvocato Giovanna Cassarà. Ha risposto alle domande del giudice delle indagini preliminari anche Vincenzo Mulè, difeso dai legali Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi. Ha escluso qualsiasi legame con un gruppo mafioso. Luigi Rinzivillo, difeso dall’avvocato Grazio Ferrara, ha contestato quanto gli viene addebitato dai pm, facendo riferimento solo a rapporti di parentela. Ha negato di aver favorito gli affari del presunto boss anche il dipendente regionale Filippo Guarnaccia, che avrebbe avuto rapporti con Salvatore Rinzivillo esclusivamente per questioni di conoscenza personale. Una linea tracciata dal suo difensore, l’avvocato Antonio Gagliano.

Niente misure per Catania. Niente misure, invece, per il sessantatreenne Antonino Catania. L’indagato ha ricostruito la sua posizione e, assistito dall’avvocato Giacomo Ventura, ha spiegato di non aver mai avuto contatti con il presunto gruppo criminale. Nei suoi confronti, quindi, non è stata applicata l’ordinanza e le quote delle sue società, attive nell’ingrosso ittico, sono state dissequestrate.

Arrestato Santo Valenti. Le manette sono scattate per il cinquantacinquenne Santo Valenti che, di ritorno dalla Spagna, è stato bloccato dai poliziotti e dai finanzieri all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Adesso, è recluso nel penitenziario di Caltanissetta.

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