La “sand art” di Stefania Bruno ridà anima a Falcone e Borsellino

 
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Gela. Non solo il murales di Roberto Collodoro per la giornata evento promossa dall’istituto Comprensivo Giovanni Verga. La serata sul tema “coraggio e verità”si è conclusa con la suggestiva performance di Stefania Bruno, l’artista di origini ennesi nota in tutta Italia per la sand art, l’uso della sabbia per ricreare e dare respiro a storie, quadri d’oro che mutano secondo il volere dell’artista. La straordinaria eleganza dei ritmi artistici, accompagnata da musica emozionale, scuote i granelli di sabbia ricreando forme istantanee che sembrano avere un’anima. E ieri sera, con la voce narrante del fratello Vincenzo, ha descritto, come in un libro, le storie di Falcone e Borsellino, che hanno lasciato il pubblico ospitato sul sagrato della chiesa Santa Lucia attento e senza parole. La sabbia gettata con violenza sulla base che rievocava la bomba di Capaci, accompagnata dal fragore reale dell’esplosione, è stato il momento più toccante della performance di Stefania Bruno.

Le immagini mutano continuamente e velocemente, grazie all’abilità delle mani che portano lo spettatore a rimanere incollato a quel maxi schermo che fa rivivere personaggi e storie sotto una forma d’arte unica nel suo genere. E l’applauso ripetuto dei presenti ne è la testimonianza. Quell’immagine finale di una ragazza che lacrima tenendo per mano la nostra isola è l’emblema di una sofferenza di un popolo che non vuole sottomettersi al malaffare.

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