Scampato pericolo alla Ecorigen, niente mobilità: c’è la “tregua” dei contratti di solidarietà

 
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Gela. Una prima verifica dovrebbe arrivare entro il prossimo maggio. Intanto, dopo un nuovo incontro tra i chimici di Filctem, Femca e Uiltec e i vertici aziendali, è stata scongiurata l’ombra della mobilità alla Ecorigen. I dieci lavoratori che rischiavano di andare incontro al taglio occupazionale, otterranno contratti di solidarietà. Alla fine, le parti ci hanno messo una pezza. Ovviamente, la vicenda non è chiusa. Il gruppo, alla fine dello scorso anno, aveva comunicato alle sigle sindacali dei chimici di voler attivare la procedura di mobilità per almeno dieci lavoratori sui quarantacinque in organico. Ipotesi subito respinta dai segretari provinciali Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania. Così, è partita la trattativa. Nella tarda mattinata, le parti hanno sancito la “tregua”. Niente mobilità per i dieci lavoratori, che invece accederanno al sistema dei contratti di solidarietà.

L’acquisizione di una delle aree dismesse. “Non possiamo dirci soddisfatti – spiega Francesco Emiliani della Cisl – a noi serve capire se l’azienda abbia effettivamente intenzione di continuare ad investire a livello locale. Per questa ragione, una prima verifica, a lungo termine, la faremo entro il prossimo mese di maggio”. Da quanto emerge, l’azienda, che si occupa dei processi di rigenerazione dei catalizzatori esausti, sarebbe interessata all’acquisizione di una delle aree dismesse da Eni, entrando in possesso anche di un capannone, che consentirebbe l’ampliamento delle attività. “Se l’acquisto venisse formalizzato – conclude Emiliani – ci troveremmo davanti ad un passo decisivo, che garantirebbe ad Ecorigen la prosecuzione delle attività. Adesso, spetta all’azienda muovere i passi dovuti. Noi continueremo a vigilare, nell’interesse primario dei lavoratori”.

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