“Scelte scellerate Asp su emergenza Covid”, Siragusa: “Greco e centrodestra in silenzio”

 
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Il segretario cittadino del Pd Guido Siragusa

Gela. La linea del contagio Covid, in città, rimane alta anche se sembra che il picco della quarta ondata sia superato. I ricoveri però non accennano a calare e i reparti del “Vittorio Emanuele” continuano ad essere pieni. Anche nelle ultime ventiquattro ore, sono stati 202 i nuovi casi di positività al Covid, in isolamento domiciliare. I guariti sono ottanta e il numero complessivo dei positivi si attesa sempre ben oltre la soglia dei 4 mila (sono 4.571). Purtroppo, c’è un altro decesso, di un paziente gelese, positivo al Covid. Ad oggi, sono 112 i morti. Cinque pazienti gelesi sono stati ricoverati in degenza ordinaria, mentre in sette sono stati dimessi. Proprio sulla tenuta dei reparti interviene anche il Partito Democratico locale che punta il dito ancora una volta sulla gestione dell’emergenza da parte del manager di Asp Alessandro Caltagirone, senza trascurare le responsabilità della politica. “Quello che sta accadendo in città, è molto grave – dice il segretario dem Guido Siragusa – i numeri del contagio sono diventati fuori controllo, ma i posti di terapia intensiva non sono aumentati. Anzi, è stato ridotto l’organico di medici e infermieri, che nonostante le difficoltà portano avanti la lotta contro il Covid. C’è di più, vista la scellerata decisione di chiudere la terapia intensiva Covid del “Sant’Elia” di Caltanissetta. In questo modo, i pazienti del sud della provincia, ma anche di altri Comuni, vengono tutti concentrati in un “Vittorio Emanuele”, ormai in overbooking. Davanti a tutto questo, la politica locale mi sembra piuttosto disattenta. Non è stato chiesto un consiglio comunale monotematico, per affrontare l’emergenza sanitaria. Registro anche il silenzio dei partiti di centrodestra. Come Pd, invece, abbiamo più volte denunciato questa situazione, con i tagli alla sanità locale e il mancato avvio di servizi fondamentali, come la nuova terapia intensiva, finanziata dall’Eni, e il pronto soccorso infettivologico. Il manager Asp, mi pare sia più impegnato a dare risposte ai suoi amici politici di riferimento. Non può agire come se fosse solo il manager del presidente della Regione Nello Musumeci”. Neanche le prospettive che emergono dall’amministrazione comunale convincono il segretario cittadino del Pd.

“Il sindaco ha mantenuto per sé la delega alla sanità ed è anche la massima autorità, sul territorio – aggiunge Siragusa – noto, però, l’assenza di qualsiasi azione di contrasto alle scelte scellerate dell’Asp, che danneggiano i servizi in città. Il sindaco è distratto, così come la sua maggioranza. Sappiamo che ci sono interessi d bottega, che non permettono al sindaco e alla sua maggioranza di centrodestra di attaccare il governo regionale e il management di Asp, scelto proprio dal governo di centrodestra. Però, difendere e tutelare i diritti dei cittadini è la prima cosa che un sindaco dovrebbe fare”. Per i dem locali, è l’intero assetto della gestione della pandemia che fa acqua. Le responsabilità vanno individuate nel management di Asp e nella politica “amica”. “Una sanità pubblica, per sua stessa natura, dovrebbe essere connotata da efficacia ed efficienza. Non mi pare che questo si stia verificando, né in città né nel resto della provincia – continua Siragusa – al “Vittorio Emanuele”, l’emergenza è ormai conclamata, con reparti pieni e pazienti collocati anche nei corridoi, in attesa. Tutto questo accade nel silenzio assoluto. Non c’è un’azione di monitoraggio dell’amministrazione comunale né da parte dei partiti di centrodestra, che anzi difendono l’operato del manager dell’Asp. Per quale motivo, nonostante gli interventi delle parti sociali, il manager glissa e va avanti, come se niente fosse?”.

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