Scepi rompe con la segreteria del Pd: "Fronte ampio? Non faccio liste con i dinosauri"
Gela. La fine anticipata del governo Messinese ha fatto cadere anche le ultime remore politiche. C’è in atto il tentativo di organizzare un fronte ampio. Il “partito trasversale” (che ha contribuito a...
Gela. La fine anticipata del governo Messinese ha fatto cadere anche le ultime remore politiche. C’è in atto il tentativo di organizzare un fronte ampio. Il “partito trasversale” (che ha contribuito all’approvazione della mozione di sfiducia) potrebbe trasformarsi in una sorta di “partito della città”, coinvolgendo pezzi di centrosinistra e centrodestra. Domani pomeriggio, è fissata una prima assemblea, voluta soprattutto dall’area dem vicina alla segreteria cittadina del partito. Una riunione aperta, però, a chi è interessato a valutare la possibilità di sdoganare il fronte ampio in costruzione. Un passo che non piace a tutti, anche nel Pd. “Fronte ampio? Io non faccio liste elettorali con dinosauri della politica – dice il segretario dei Giovani Democratici Stefano Scepi – l’assemblea di domani? Come segreteria dei Giovani Democratici non saremo presenti. Non ci interessa. Personalmente, preferisco far parte di una lista composta da giovani e persone con idee nuove, che magari metterà insieme solo duecento voti, piuttosto che fare da paravento alle solite liste di dinosauri da ottomila voti”.
Scepi, quindi, lancia un messaggio molto duro alla segreteria di Peppe Di Cristina. “In settimana – dice ancora – convocheremo i Giovani Democratici e parleremo di quello che sta accadendo. Non escludiamo l’ipotesi dello scioglimento del gruppo. Non ho bisogno della politica per vivere ma sono interessato a progetti che possano apportare novità positive alla città. Non credo sia ancora tempo di dinosauri. Non attacherò mai nessuno ma questo è semplicemente la mia scelta”. Scepi, che è stato molto vicino al segretario Di Cristina, adesso sembra proprio non condividere la mossa del “partito della città” che potrebbe dare casa politica (in vista delle elezioni) anche a gruppi che non si rifanno all’area di centrosinistra. Il no del segretario dei Giovani Democratici potrebbe aprire una breccia pericolosa per gli equilibri di un centrosinistra già piuttosto debole, inaugurando la scia del malcontento interno.
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