Schianto sulla 626, morta Jessica Sbirziola: Quattrocchi sentito dal gip, torna libero

 
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Sbirziola viaggiava su una Smart

Gela. Arresto convalidato, ma il gip Veronica Vaccaro ha revocato i domiciliari, inizialmente imposti al cinquantenne Fabio Quattrocchi, accusato di omicidio stradale. Torna in libertà. Domenica sera, alla guida della sua Mercedes Gla, è stato coinvolto in un gravissimo scontro stradale, sulla 626 Gela-Caltanissetta. Ad avere la peggio è stata la trentottenne buterese Jessica Sbirziola, morta sul colpo. Era a bordo di una Smart. In base ai primi rilievi, carabinieri e pm hanno ipotizzato l’omicidio stradale, ritenendo che lo schianto sia stato provocato da Quattrocchi, infermiere che si recava ad Enna, per prestare servizio nel nosocomio locale. Questa mattina, il cinquantenne, assistito dall’avvocato Antonino Ficarra, è stato sentito dal gip Veronica Vaccaro. Ha fornito una versione dei fatti differente rispetto a quella inizialmente avanzata. Producendo anche riscontri fotografici, è stato spiegato che sarebbe stata la Smart guidata dalla trentottenne ad impattare contro la Mercedes. Quattrocchi si è difeso, sostenendo che in quei frangenti era in fase di sorpasso e improvvisamente la Smart avrebbe tentato la svolta, colpendo la sua automobile. Anche secondo il gip, sarà necessario fare chiarezza sull’effettiva dinamica.

Se ne occuperanno i periti, su disposizione dei pm della procura di Gela che stanno indagando. Ieri, il corpo della trentottenne è stato sottoposto ad esame autoptico e ulteriori riscontri tecnici verranno effettuati nel punto dello scontro. Anche l’anziano padre della vittima, che era nell’auto, è rimasto ferito. Nel pomeriggio di oggi si sono tenuti i funerali della donna deceduta.

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