Schianto sulla Gela-Catania, morì gelese: archiviate accuse contro agricoltore

 
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L'impatto lungo un tratto della Gela-Catania

Gela. Il quarantanovenne Antonio Nicosia, un anno fa, era a bordo della sua Fiat Multipla, insieme all’intera famiglia, quando venne coinvolto in un terribile incidente stradale, lungo un tratto della 117 bis Gela-Catania. Morì sul colpo, dopo lo scontro con un autocarro che trasportava ortaggi. Lui e i familiari stavano ritornando in città, al termine di una giornata trascorsa in un parco acquatico del catanese. Nella vicenda giudiziaria partita a seguito del decesso, è arrivata l’archiviazione. Le relazioni tecniche e i riscontri effettuati, anche lungo il tratto stradale dell’impatto, hanno escluso la responsabilità del conducente del mezzo da lavoro, un agricoltore niscemese. Come sostenuto anche dal suo legale di fiducia, l’avvocato Rosario Prudenti, non invase la corsia di marcia della Fiat Multipla e anzi non poté fare nulla per evitare lo schianto. Inizialmente, i pm della procura di Caltagirone avevano aperto un fascicolo, con l’accusa di omicidio stradale contestata all’agricoltore. Le disamine tecniche, però, hanno indotto gli inquirenti ad escludere una qualsiasi colpa dell’indagato.

Non ci fu una manovra azzardata, come era stato ipotizzato. Tutti fattori che hanno convinto il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Caltagirone a disporre l’archiviazione. I familiari di Nicosia hanno seguito le fasi di indagine, rappresentati dall’avvocato Alberto Fiore.

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