Scippi in serie, accuse ad un giovane: difesa, “era incapace di intendere e di volere”

 
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Gela. Ci sarebbe un ventisettenne dietro ad almeno quattro scippi, messi a segno nell’arco di poche settimane, a danno di altrettante donne. In un caso, l’anziana presa di mira venne strattonata e finì a terra, riportando la frattura del femore. Per gli investigatori, a colpire sarebbe stato il ventisettenne Grazio Pizzardi, che alcuni anni fa finì agli arresti sempre per uno scippo, nei pressi del cimitero monumentale. In quel caso, venne bloccato da un poliziotto libero dal servizio. Già per quel fatto, la difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, sollevò la questione dell’incapacità di intendere e di volere, perché il giovane era sotto cura e ospite di comunità terapeutiche, dalle quali spesso si allontanava. La perizia confermò la condizione mentale di Pizzardi. La stessa questione, la difesa l’ha posta davanti al gup, anche per i quattro scippi che gli vengono contestati. Il giudice dell’udienza preliminare Marica Marino ha acquisito la perizia già effettuata e si è riservata di decidere, anche sull’eventualità di richiedere altri accertamenti specialistici.

Per la difesa, il giovane al momento dei fatti non era in grado di intendere e di volere, anche se oggi, con le cure e i farmaci, le sue condizioni sono decisamente migliorate. Il giudice, ad ottobre, comunicherà la decisione sulle richieste difensive.

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